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Piunti: “Abbiamo dato risposte ai cittadini. Martinelli valore aggiunto alle prossime elezioni”

San Benedetto del Tronto | Parla il vicesindaco di San Benedetto: “servizi sociali e lavori pubblici al centro della nostra azione amministrativa”

di Mimmo Minuto

Pasqualino Piunti

Con Pasqualino Piunti , Vice Sindaco del Comune di San Benedetto, facciamo un’analisi in vista della fine dell’anno.

 I punti focali del 2004 secondo lei.
“Innanzitutto, per quanto mi riguarda, il grande impegno di questa amministrazione per il sociale, già nelle scelte che abbiamo fatto nel bilancio di previsione. Ma anche altre iniziative di questa amministrazione. Il 2004 è stato l’anno in cui è partito il bando per aggiudicarsi la gestione del centro diurno per malati di Alzheimer, un importante servizio di cui noi dotiamo la città, visto che ci sono mille casi di demenza senile in tutto il territorio della ASL 12, riconducibili al morbo di Alzheimer. Nel settore delle politiche sociali, che era il fiore all’occhiello del programma elettorale, possiamo ritenerci soddisfatti. Come pure per le tante opere che sono partite o stanno per partire in tutta la città: segno che l’amministrazione è vivace e si muove. Nonostante quello che può apparire nell’immaginario collettivo: una maggioranza litigiosa e poco coesa. Se andiamo a vedere nel merito, visto che il capo dell’opposizione dice che un’amministrazione si riconosce dagli atti che produce, allora possiamo dire che abbiamo prodotto più della passata amministrazione.”

Ha toccato punti fondamentali, le due grandi accuse rivolte a questa maggioranza: la litigiosità e il non fare. La litigiosità c’è stata, anche per colpa di alcuni transfughi. Lei da un po’ di tempo è silenzioso, ma come interpreta questa disaffezione di uomini della maggioranza che hanno preferito traslocare?
“Sono stato silenzioso, ma molto riflessivo. Oltretutto io posso essere depositario di alcune verità. O di alcune cose di cui oggi non ci si ricorda. È bene prima di tutto ricordare un concetto: fa sicuramente più rumore l’albero che cade che la foresta che cresce. A volte fa notizia un passaggio a un altro gruppo, più che l’apertura di un cantiere, la soluzione di problemi annosi, la riqualificazione del lungomare (mai fatto prima), il completamento dell’arredo del centro, compresa una via storica come via Montebello. Io ero all’opposizione quando l’opposizione di adesso era maggioranza. Ricordo perfettamente che un gruppo determinante nella vittoria del sindaco Perazzoli, che si chiamava Città Futura, passò quasi completamente nei DS. Transfughi ce ne sono sempre stati. Azione Indipendente è uscita da Forza Italia, ma è rimasta nella maggioranza. Come allora Città Futura. Se Vincenzo Rosini ha deciso di passare all’opposizione, nella passata amministrazione Rifondazione Comunista era passata all’opposizione allorché l’assessore Virgili fu mandato via o fu costretto ad andare via dal sindaco Perazzoli. Ecco i corsi e i ricorsi. Nessuno può fare il censore dell’altro. In politica, si sa, le cose vanno così: a volte per mantenere la maggioranza o per dare delle risposte ai cittadini, per mantenere certe direttive, bisogna anche passare attraverso certe decisioni. Quando si mangia è chiaro che si fanno le briciole. Se si decide di pranzare bisogna accettare anche di sporcare: di fare delle briciole.”
 
Lei dice “quando stavo all’opposizione facevo determinate cose”. In effetti lei si è messo molto in evidenza in quel periodo. Dopo tre anni di mandato, ritiene di aver dato modo all’opinione pubblica di pensare che facesse più prima, quando era all’opposizione, o oggi che sta dentro?
“Bè, guardi, l’opposizione la faccio tutt’ora, come minoranza in consiglio provinciale. Ho sempre ritenuto che l’opposizione sia uno strumento utile per far sì che le proposte che uno fa debbano andare a buon fine. Quindi non opposizione per puro ostruzionismo. Io rifuggo da questa idea. Ho sempre avuto un rapporto con i cittadini miei elettori partendo da questo presupposto. Quindi per me non è importante essere all’opposizione o al governo: comunque vado avanti, portando avanti un discorso per la crescita di questa città e per dare risposta e voce a chi voce non ha, o ha più bisogno. Una volta che ho avuto lo strumento per fare oltre che per proporre, chiaramente ho messo in pratica quello che proponevo. Quindi politica sulla droga portata avanti con quattro progetti poi finanziati dalla Regione Marche: una soddisfazione. Il fatto di dare risposta a quelle famiglie che hanno il problema del paziente in casa, malato del morbo di Alzheimer. Fare battaglie perché gli anziani fossero informati sui rischi delle truffe. Attivare una biennale che è stata riconosciuta a livello internazionale come una iniziativa innovativa. Avere restituito la casa colonica, che per come era ridotta deturpava da anni il lungomare di San Benedetto. Aver dato l’opportunità a tutti i giovani di usufruirne: sono altrettanti motivi soddisfazione. Dalla protesta sono passato alla proposta, da questa al dato di fatto. Io mi ritengo soddisfatto. Poi è un fatto secondario quello che l’opinione pubblica può pensare di me, da quando ero all’opposizione a come sono adesso. È chiaro che il rapporto che ho giornalmente con i cittadini è franco e vis-à-vis. Non è quello attraverso i media. Giro la città tutti i giorni, ricevo persone tutti i giorni. Spero di avere una buona immagine. Ma questo non mi interessa mediaticamente, ma per il fatto di poter dire che mi sono impegnato e ho fatto qualcosa per i miei concittadini.”
 
“Visibilità”, “immagine”. Tra poco arriveranno altre elezioni. Pasqualino Piunti cosa pensa di creare per il domani? Sarà candidato per il centrodestra come primo cittadino?
“Candidato come primo cittadino lo escludo. In una coalizione che alla fine produrrà un effetto benefico sulla città non credo che dobbiamo andare a ricercare altre situazioni. La situazione già c’è, quindi ritengo che la continuità in questi casi sia un valore aggiunto, da cui poter attingere. Pasqualino Piunti si colloca al servizio della Casa delle Libertà, non in termini solo di consensi ma di esperienze. E non ha mire particolari, come non ne ha mai avute.”
 
Secondo lei, uomo di politica, il governo centrale sta mantenendo quello che ha promesso?
“Nel 2001 il governo centrale ha fatto una campagna elettorale molto difficile e di grande impatto. È chiaro che il contratto firmato in modo clamoroso da Berlusconi davanti agli italiani – che secondo me ha permesso anche di creare aspettative e anche un certo consenso davanti agli elettori – era prevedibilmente di difficile attuazione. Credo ugualmente che la strada intrapresa vada verso la realizzazione di ciò che è stato promesso. È una strada difficile e accidentata, sulla quale si sono determinate nel tempo anche situazioni a livello internazionale che non hanno agevolato questo percorso. Invece sono contento di come si colloca il mio partito in questo ultimo anno all’interno della maggioranza nazionale. Fini ha fatto vedere che all’interno del consiglio dei ministri c’è una forza responsabile come Alleanza Nazionale che ha un occhio attento alle persone più deboli. Questo mi fa enormemente piacere perché è un po’ quello che avevo anticipato ai cittadini.”

04/11/2004





        
  



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