L’ufficio legale della Regione Marche ha bocciato l’idea di un organismo di gestione per la costituenda riserva naturale della Sentina a San Benedetto del Tronto, ritenendo che tali enti siano giustificati soltanto per i “parchi regionali” ma non per le riserve.

 

“Una questione di lana caprina”, taglia corto il consigliere regionale dei Verdi Pietro D’Angelo, che continua ad incrociare le dita per l’istituzione della riserva, da realizzarsi entro l’anno o comunque non oltre la fine di febbraio 2005: “il consiglio regionale viene sciolto 40 giorni prima delle elezioni – spiega infatti D’Angelo – e se verrà confermato il 10 aprile come data delle elezioni, vorrà dire scioglimento a fine febbraio. Sapendo che dalla pausa di Natale si rientra di solito verso la metà di gennaio, si capisce che resta davvero poco tempo. Ma sono ugualmente molto ottimista: non siamo mai stati così vicini alla realizzazione della riserva della Sentina”.

 

Questa mattina, intanto, si è riunita ad Ancona la conferenza delle autonomie, ovvero tutti gli enti locali coinvolti nella vicenda (oltre alla Regione Marche, i Comuni di Ascoli Piceno e San Benedetto e la Provincia di Ascoli Piceno). È emerso l’orientamento ad affidare al Comune di San Benedetto la presidenza dell’ente che comunque dovrà occuparsi della riserva, mentre la gestione andrebbe alla Provincia. Si tratta soltanto di un’ipotesi. È anche emersa, infatti, la volontà di trovare un accordo con il Comune di San Benedetto. Confermata la volontà di arrivare entro la fine dell’anno all’approvazione da parte del consiglio regionale.

 

D’Angelo aveva già annunciato nei giorni scorsi le date delle prossime riunioni per arrivare all’approvazione (v. “articoli connessi”).