Il comandante della Capitaneria di Porto di San Benedetto del Tronto, Giuseppe Aulicino, ha emesso il 21 ottobre una ordinanza con la quale dispone che tutte le unità in entrata o in uscita dal porto procedano con “estrema cautela ed alla minima velocità consentita dalle caratteristiche del mezzo (…) prestando particolare attenzione alle zone laterali di basso fondale”.

L’entrata e l’uscita dal porto è inoltre “consigliata” alle sole imbarcazioni con “pescaggio” (distanza verticale tra la parte inferiore della chiglia e il piano di galleggiamento) inferiore a 2,80 metri. Per le altre tali operazioni saranno a loro rischio e pericolo.

Il provvedimento si è reso necessario proprio per la profondità ridotta dei fondali, dovuta ad un ritardo nelle operazioni di dragaggio da parte del Provveditorato alle Opere Marittime di Ancona, oggetto di una interrogazione del senatore Amedeo Ciccanti al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi, del 25 ottobre scorso.

 

Ciccanti chiede le ragioni di tale ritardo, nonostante il Provveditorato sia in possesso dei fondi necessari sin dal 2003 (dovrebbero essere asportati 70 mila metri cubi di sabbia). E chiede anche conto del “comportamento lassista degli uffici competenti” del ministero stesso: tutti ritardi che rischiano di creare gravi danni economici alla marineria sambenedettese.