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Gli “Angeli” di Di Stefano “volano” al Mercantini

Ripatransone | La vita diventa un circo mediatico, in cui neanche chi ha “due ali” può restarne fuori. Ottime interpretazioni e colpi di scena rendono partecipe il pubblico che rimane coinvolto nelle scene.

di Adamo Campanelli

Un momento dello spettacolo

E gli “angeli” di Marco Di Stefano, dopo 15 giorni di prove estenuanti prendono il volo. Lo fanno all’interno del bellissimo teatro Mercantini di Ripatransone, che per l’occasione riprende vita, alimentato dal cibo dell’arte teatrale.
 
Decisamente forti i temi affrontati dalla Compagnia della Comunità sotto la regia dell’attore Marco Di Stefano.
 
Torna insistente il tema della guerra, l’infanzia violata rappresentato con mucchi di bambole catapultate sul palco.
 
Lo spettacolo inizia con l’interpretazione del custode del museo archeologico di Ripatransone, Mariano Giannetti, che recita se stesso…si apre il sipario e un “muro” di giornali copre interamente la scena come un secondo sipario. Ecco il primo colpo di scena, dietro, le ombre degli attori “respirano”, danno vita alle notizie, la cronaca diventa reale, il velo dell’informazione viene strappato e ognuno si “ciba” della propria storia da raccontare e interpretare.
 
In scena vanno storie di vita quotidiane, da temi grotteschi fino ad arrivare all’attualità rappresentata nel modo, voluto, più ironico e superficiale possibile.
 
Come la scena della “lavatrice” in cui tutti gli attori come in un gran circo lanciano palle di giornale sul pubblico,  decantando notizie di violenza e distruzione mondiale. E’ l’assurdo, la “nera” notizia che nella vita di tutti giorni diventa pane quotidiano e perde il suo valore di drammaticità.
 
Ogni scena accompagnata dai musicisti della compagnia è interpretata da questi e improvvisata per essere il più reale possibile.
 
In questo grande circo mediatico si inserisce Virginia Salsa, danzatrice toscana che con la danza da una sua interpretazione “folle”  al tema affrontato dalla Compagnia.
 
I colpi di scena non finiscono accompagnano lo spettatore fino alla fine.
 
Fogli bianchi vengono consegnati al pubblico in sala, e la domanda che ricorre è perché non c’è scritto niente? La risposta è semplice…non c’è nulla da dire, ma ecco il canto dell'84enne Elena Candellori inserita come pubblico attivo tra gli spalti, a spezzare il quesito, e tutti rimangono a bocca aperta.
 
Alla fine palloncini con frasi di pace vengono consegnati al pubblico, è la conclusione dello spettacolo, che riserva un ultimo colpo di scena, in fondo al palco si scopre l’immagine antica del teatro Mercantini nascosta dal tempo, è la figura di Virginia, simbolo della libertà ispiratrice di poeti e scrittori.
 
Arte, attualità, storia, cultura e comicità si intrecciano nelle interpretazioni degli “attori volontari arruolati” della compagnia del teatro della Comunità che al suo terzo anno all’interno del Festival del Leone di Ripatransone, ha saputo mantenere alte le aspettative.

26/09/2004





        
  



2+2=
Il soffitto del Mercantini pieno di palloncini
Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo
Un momento dello spettacolo
La "Comunità" al gran completo

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