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Sanità- Gli esiti emersi dal convegno internazionale di Jesi

| ANCONA - Percorsi assistenziali: efficacia degli interventi, razionalita’e risparmio di risorse.

I percorsi d’assistenza, piani interdisciplinari di prevenzione, cura e riabilitazione, sono una strategia emergente nel quadro sanitario internazionale: a volte hanno ottenuto risultati clamorosi anche in termini di riduzione della mortalità, come nel caso della riduzione della mortalità materna e dei nati prematuri morti per insufficienza respiratoria.

E’ questo uno degli esiti emersi nel convegno internazionale sui profili di assistenza tenutosi a Jesi il 16  e17 settembre, organizzato dall’Agenzia Regionale Sanitaria delle Marche, sotto l’egida dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, delle Università di Ancona e del Piemonte Orientale con il patrocinio della Società Italiana di Igiene e della Società Italiana per la Qualità dell’assistenza Sanitaria (SiQuas). Hanno partecipato esperti provenienti dagli Stati Uniti, Belgio, Danimarca, Germania, Gran Bretagna, Italia, Russia, Scozia, Slovenia.

I percorsi assistenziali, progettati per particolari popolazioni di pazienti omogenei a garanzia della continuità e dell’integrazione dell’intero processo assistenziale, fanno uso delle migliori conoscenze scientifiche disponibili. Programmi interdisciplinari dunque,  che portano a razionalità gli interventi sanitari e socio-sanitari  necessari ai pazienti, che si stanno dimostrando in taluni esempi chiaramente più efficaci della somma non progettata di singoli interventi, garantendo il più delle volte un notevole risparmio di risorse.

La Regione Marche da quattro anni ha decisamente imboccato questa strada, promovendo alcune sperimentazioni in singole strutture (i risultati sono visibili sul sito www.ars.marche.it/cdq - profili d’assistenza).

In seguito ha inserito i percorsi assistenziali nel Piano Sanitario 2004-2006, assieme alle altre azioni necessarie per la clinical governance.  In particolare è ormai attiva da due anni presso l’Agenzia Regionale Sanitaria un‘equipe che progetta, attiva e monitorizza, assieme a tutte le discipline professionali e le specialità che trattano a livello regionale le diverse patologie, i percorsi assistenziali per i pazienti affetti da Infarto Miocardio Acuto, Stroke, Frattura del femore e pazienti dell’ANED, affetti da Insufficienza Renale Cronica. Attualmente sono già in fase applicativa su tutto il territorio regionale i percorsi per l’Infarto Miocardio Acuto i cui primi risultati saranno resi noti per la prima metà del 2005.

Nelle giornate di studio di Jesi le relazioni dei vari esperti, tra gli altri temi,  hanno focalizzato l’attenzione sull’aspetto delle condizioni di sicurezza dei pazienti, soprattutto in quelle situazioni in cui la complessità dell’assistenza priva di procedure concordate rischia di aumentare la già elevata variabilità delle stesse.

La conclusione che si può trarre dal convegno di Jesi è che c’è  ancora bisogno di ricerca per meglio definire le condizioni di contesto che favoriscono l’implementazione dei percorsi assistenziali ed i ruoli di ciascuno degli attori del sistema assistenziale ( cittadini e loro rappresentanti, professionisti, managers).

Ricerca maggiore anche per migliorare le conoscenze sull’impatto della migliore organizzazione ed integrazione dei professionisti sugli esiti del sistema di cure nei confronti di gruppi di pazienti selezionati. Saranno sviluppati quindi progetti di ricerca europei per lo studio dei metodi migliori per valutare l’impatto dei percorsi assistenziali. Proprio a Jesi si è costituito, su iniziativa del dr. Massimiliano Panella, dell’Università del Piemonte Orientale, e del prof. Kris Vanhaecht, dell’Università Cattolica di Lovanio, in Belgio, l’ “European Network on Clinical Pathways”, dandosi un appuntamento al prossimo congresso internazionale dell’Isqua che si terrà ad Amsterdam fra il 18 ed il 22 ottobre, per formalizzare i propri progetti di ricerca e sviluppo.

I risultati dei lavori del Network saranno seguiti con grande attenzione dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che sta monitorando in tutta Europa l’evoluzione delle iniziative promosse con il programma “Quality of Health Care Systems” lanciato nel dicembre 2003.

23/09/2004





        
  



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