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Dai Mondiali arriva la Clinica Mobile

| PESARO - Anche a Pesaro il Dottor Costa veglierà sui piloti.

MOMI, si scende in pista, si gareggia, e forse si cade. Dovrebbero essere innocue esibizioni ma qualche rischio si corre sempre. Ergo, non poteva mancare l’angelo custode dei campioni.
 
Claudio Costa, soprannominato “l’aggiusta piloti”, farà il suo ingresso a MOMI, con Clinica Mobile al seguito, durante i quattro giorni di kermesse in programma dall’11 al 14 novembre. Proprio ieri ha dato conferma della sua partecipazione con una visita guidata all’interno del quartiere fieristico. Un sopralluogo indispensabile per studiare la sistemazione logistica dell’intero entourage: otto posti letto, sala d’attesa, chirurgia, radiologia e fisioterapia. E ancora: un team medico di specialisti abituati ad operare a ritmi inauditi.
 
Non stiamo parlando di una nuovo reparto di pronto soccorso, bensì di un mezzo a quattro ruote, attrezzato con strumenti di ultima generazione, che offre assistenza ai piloti nei Gran Premi. Ora anche a MOMI.
 
Il lavoro del Dottor Claudio Costa è diventato un supporto medico incredibilmente efficiente, altamente professionale e di grande sostegno per i centauri dei Campionati del Mondo di Motociclismo. La Clinica Mobile, allestita all'interno di due autoarticolati,  è presente a tutte le gare, una riservata ai Gran Premi del Motomondiale ed un'altra al Campionato del Mondo Superbike.
 
Seguendo le competizioni da un paese all'altro, veglia costantemente sugli "Dei del Motociclismo". Lo stesso Graziano Rossi, patron della manifestazione pesarese ideata e diretta insieme a Massimo Falcioni, dopo una caduta a Imola nel 1982 si è affidato alle cure di uno dei “guardiani”  del Dottor Costa.
 
Molti dei campioni che presenzieranno la kermesse motoristica hanno usufruito più volte del lavoro e della dedizione di questo staff, ormai presenza insostituibile nel cuore dei piloti. Da oltre trent’anni veglia sulla loro salute, curando non solo le ferite, ma stabilendo quella fiducia, e tranquillità psicologica, che è il fondamento insostituibile di qualunque impresa umana, anche la più complicata e apparentemente impossibile.
 
In fondo, pochi uomini si sono dedicati al motociclismo come il dottor Costa. Dal battesimo della prima Clinica Mobile, avvenuta nel 1977 a Bendor, in Costa Azzurra, di strada  ne ha fatta. E di piloti ne ha soccorsi. Ecco perché Claudio Costa, figlio di Checco Costa, l’uomo che ha prima inventato poi costruito il circuito di Imola, è diventato una presenza irrinunciabile, nonostante  il rigido regolamento dei Gran Premi. Infatti, i casi di urgenza vengono assolti all’interno dei medical center di cui devono essere dotati tutti i circuiti del motomondiale. I guardiani di Claudio Costa collaborano con i medici del luogo e ricoverano i casi gravi nella Clinica Mobile solo se necessario.
 
Ne sa qualcosa un altro ospite di MOMI, lo spagnolo Carlos Checa caduto a Donington nel luglio del 1998. O Franco Uncini che si rialzò dall’asfalto del circuito di Salisburgo proprio l’anno in cui si laureò a Campione del mondo 500 con la Suzuki. O Loris Capirossi che conquistò nel 2000 ad Assen il terzo posto grazie al calore umano del team di Claudio Costa. E infine come dimenticare Valentino Rossi, il monello Randy Mamola, il piccolo gigante Eugenio Lazzarini, il texano Kevin Schwantz, e  Marco Lucchinelli, solo per citarne alcuni. La lista è infinita,  come il lavoro della Clinica Mobile.

22/09/2004





        
  



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