Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Mostra "Tardogotico e Rinascimento a Pergola"

| PERGOLA - Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola 29 maggio – 7 novembre 2004

La Mostra è in collaborazione con la Provincia di Pesaro-Urbino, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico delle Marche-Urbino, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico della Lombardia Occidentale, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Marche, della Comunità Montana del Catria e Cesano, della Diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli, Pergola.

La mostra, che si tiene contemporaneamente in cinque sedi, dislocate per il centro storico della città, ha come intento fondamentale quello di riscoprire determinati aspetti della vita politica, sociale, economica e culturale del piccolo centro dell’entroterra marchigiano - fondato da Gubbio, che nel lontano  1234  sentì la necessità di crearsi un avamposto sul mare, e  legato alle signorie dei  Malatesta e Montefeltro -  in un periodo in cui le testimonianze sono in gran parte andate perdute.

Il punto di partenza è sicuramente il Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola (custode dell’unico gruppo in bronzo dorato, datato I sec. a.C., giunto dall’età romana ai nostri giorni) dove, dopo 193 anni, è stato ricomposto il “Polittico della Chiesa di San Giacomo”. L’opera, olio su tavola, attribuita ad un anonimo artista marchigiano degli inizi del XVI secolo, venne divisa nel 1811 dai commissari napoleonici, che lasciarono nella locale Chiesa di San Giacomo la cornice e i dipinti delle lunette, portando via le cinque tavole (San Giacomo, Santa Monica, Madonna col Bambino, Sant’Agostino e San Tommaso) ora di proprietà dell’Accademia di Brera.

Fra i pezzi pregiati va segnalata la statua di San Secondo, opera in raffinato stile tardo gotico, appena restaurata, databile tra il primo e il secondo decennio del Quattrocento. Sull’area di origine e del manufatto sono state avanzate in passato varie ipotesi. Sembra ragionevole, sulla base delle ultime ricerche, collocare la statua in ambito adriatico.

Databile tra il 1400 e il 1410 è la Bella Pietà proveniente dalla Chiesa di Sant’Agostino (l’attuale Cattedrale), scultura che nel tempo venne quasi dimenticata fino ad essere relegata nella casa parrocchiale della Cattedrale, tanto da poter essere considerata quasi un inedito. Il Vesperbild, in gesso duro policromato, è un’opera unica, che si stacca nettamente dalle pietà diffusesi nella dorsale appenninica centro italiana. Sembra legarsi a modelli praghesi e viennesi, distinguendosi per una serie di eccezionali particolarità, come l’espressione di dolore contenuto della Vergine e la complessità del panneggio del manto.

Una ricca appendice della sezione museale è dedicata a documenti cartacei (statuti comunali, codici malatestiani, pergamene) e parte del medagliere dei Malatesta-Montefeltro proveniente dalla Biblioteca Oliveriana di Pesaro.
Una sorta di anteprima del proseguo della mostra è il volto di Cristo ritrovato pochi anni fa nei sotterranei del Duomo di Pergola. Si tratta probabilmente di un frammento della parte centrale dell’affresco di Santa Maria di Piazza, rovinato dall’apertura di una nicchia, eseguita in epoca piuttosto antica, certamente ante sec. XIX.

L’itinerario prosegue all’esterno con la Chiesa di Santa Maria di Piazza, ritenuta la prima chiesa cittadina, esistente fin dall’inizio del secolo XI. Nel corso dei lavori di restauro seguito al terremoto del 1997, alcuni saggi effettuati sulla parete di fondo del presbiterio, hanno mostrato che, contigui al grande altare ligneo del secolo XVII, e in parte coperti da esso, erano ancora esistenti frammenti di affreschi per i cui dati stilistici e la cui tecnica era ipotizzabile una datazione al XV secolo. L’apertura di una nicchia ha purtroppo rovinato la parte centrale dell’affresco, raffigurante una Crocifissione, con il Cristo fra i due ladroni, la Madonna e Santi ai piedi della Croce.

Tutt’intorno, entro medaglioni circondati da fronde arboree, sono rappresentati busti di figure maschili e femminili recanti cartigli con lunghe iscrizioni in caratteri gotici.
È ancora presto per fornire uno studio esauriente dell’opera, che i critici, anche se cautamente, sembrano attribuire alla bottega dei Bellinzoni di Parma.
Continuando l’itinerario lungo il centro cittadino, si arriva al Palazzo Comunale, in cui, nella Sala Consiliare, è incastonata la monumentale pala d’altare raffigurante l’Assunta fra i Santi Giorgio, Girolamo, Francesco e Sant’Antonio da Padova e, nella predella, alcune scenette (San Sebastiano, San Giorgio e il drago, San Girolamo penitente, la Natività, le stimmate di San Francesco, Santa Caterina d’Alessandria e San Rocco). L’opera, databile 1520, dalle dimensioni notevoli, in terracotta dipinta e invetriata è stata attribuita a Francesco (Fra Ambrogio) della Robbia.

Nella Cattedrale, si può poi ammirare il “Reliquiario del capo di San Secondo”, raro esempio di oreficeria quattrocentesca ancora esistente in territorio pesarese. Il reliquiario presenta una tipologia composita e inconsueta, con il busto del santo, in argento, racchiuso entro un’elaborata edicola gotica in rame dorato.

Ultima tappa della mostra è la Cappella del Palazzolo, visitabile su prenotazione, custode dei dipinti considerati dalla critica “uno dei momenti più alti della pittura a fresco del 400 marchigiano”. Il piccolo ambiente è dominato sulla parete di fondo  dall’Ascensione di Cristo del sanseverinate Lorenzo D’Alessandro. Gli affreschi della parete destra, raffiguranti l’Annunciazione, la Trinità e la Madonna col Bambino in trono, già attribuiti a Bernardino di Mariotto, vengono ora più cautamente assegnati al “Maestro del Palazzolo”.

In occasione di questa mostra é stato pubblicato un ampio catalogo a cura  della Prof.ssa Marisa Baldelli  dal titolo “Tardogotico e Rinascimento a Pergola – testimonianze artistiche dai Malatesta ai Montefeltro”, in vendita presso il bookshop del museo al prezzo di 30,00 €.
Per ulteriori informazioni e/o richieste di materiale:
Museo dei Bronzi Dorati – tel. 0721Ü090 – fax 0721/736724
E-mail: museo.bronzidorati@libero.it.; angelodalfoco@libero.it 
Sito internet: http://www.bronzidorati.com; http://www.pergolatramedioevoerinascimento.it.


Orari Museo Bronzi Dorati:

dal 2 Gennaio al 30 giugno
dal 1° Settembre al 31 Dicembre
9.30 – 12.30; 15.30 – 19.30 chiuso il lunedì

dal 1° Luglio al 31 Agosto
9.30  - 13.00; 16.00 – 20.00 aperto tutti i giorni

08/08/2004





        
  



3+4=

Altri articoli di...

Cultura e Spettacolo

31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
27/10/2022
53 anni di Macerata Jazz (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
20/10/2022
La Nuova Barberia Carloni apre un tris di spettacoli (segue)

Fuori provincia

14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji