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Pierre Reach introduce le « Variazioni Goldberg » di Bach

Grottammare | Appuntamento venerdì 27 agosto alle 21,30 nella chiesa di Santa Lucia di Grottammare per la conclusione del Festival Liszt

di Pierre Reach*

Programmare le Variazioni Goldberg in un festival dedicato a Liszt può sorprendere e tuttavia è un rischio con il quale sembra necessario e interessante confrontarsi.
 
Quest’opera geniale e di dimensioni sovrumane (un’ora e dieci minuti di musica senza intervallo) è reputata tra le più spettacolari e difficili scritte per tastiera.
 
È profetica, perché esplora già tutte le sue possibilità tecniche e di virtuosismo. E oltre alla sua profondità musicale, costituisce uno dei vertici della scrittura pianistica. Dico « pianistica » perché il pianoforte, attraverso i suoi piani sonori e i suoi effetti di sonorità, rende quest’ospera universale.
 
Il pianoforte di Liszt vi è già contenuto, per il suo lato orchestrale, le sue esplosioni e i contrasti sonori. Le Variazioni Goldberg gli tendono la mano.
 
Una esibizione dedicata alle Goldberg costituisce secondo me un’esperienza di gran lunga superiore a qualsiasi altro programma : per l’ascoltatore, irresistibilmente attirato nel sistema di questi trenta piccoli mondi che sgorgano da una sublime aria e gravitano attorno ad essa ; per l’esecutore, ugualmente confrontato ad una scrittura complessa, di una polifonia infinitamente ricca e di spettacolare virtuosismo.
 
L’opera si apre con un’aria di grande semplicità melodica, di una dolcezza crepuscolare, quasi timida, che riapparirà al termine del cammino delle variazioni : un finale carico dell’emozione per qualcosa che è giunto a compimento.
 
Da quali molteplici cimenti si propagano queste variazioni, tutte nella stessa tonalità di sol maggiore (salvo tre in sol minore) : i canoni appaiono ogni terza variazione, canone alla seconda, poi alla terza, ecc.
 
La sedicesima variazione è un’ouverture fiera e strutturata, che sembra annunciare una nuova partenza. Il quodlibet canta : precede la ripresa dell’aria iniziale come un corale di chiesa.
 
Senza voler entrare qui in dettagli di scrittura e nei problemi tecnici (incroci incessanti delle due mani sull’unica tastiera del pianoforte, piani sonori molteplici), dirò più che altro del sentimento di gioia intensa, come sempre in Bach, ma anche della progressiva sensazione di possedimento fisico del materiale sonoro che si prova nel misurarsi con una tale opera : unica, e fonte di uno spirito universale.
 
* pianista. La sua esecuzione delle « Variazioni Goldberg » di Bach concluderà il Festival Liszt di Grottammare venerdì 27 agosto alle 21,30, presso la chiesa di Santa Lucia. Ingresso gratuito

25/08/2004





        
  



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