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Il volume “Le Marche e i marchigiani in Argentina” presentato a Vito D’Ambrosio

| CAMERINO - Si tratta di un’ampia e approfondita ricerca che si inserisce in un filone di studi sull’America Latina promosso da oltre trent’anni nell’ambito dell’Ateneo camerte dal prof. Alberto Filippi.

Il volume “Le Marche e i marchigiani di Argentina”, edito nella collana del dipartimento di scienze giuridiche e politiche dell’Università degli studi di Camerino, è stato presentato da uno dei due autori, Andrea Mulas (l’altro è Giuseppina Falcucci) al presidente della Giunta regionale, Vito D’Ambrosio.
 
Si tratta di un’ampia e approfondita ricerca che si inserisce in un filone di studi sull’America Latina promosso da oltre trent’anni nell’ambito dell’Ateneo camerte dal prof. Alberto Filippi. Entrambi gli autori, laureati in storia e istituzioni dell’America Latina, hanno condotto il loro lavoro con il pieno appoggio dell’Ambasciata argentina in Italia e di quella italiana in Argentina, nonché con la collaborazione di docenti e ricercatori argentini.
 
La preziosa e qualificata pubblicazione recupera ed analizza in maniera sistematica ed approfondita gli antichi legami storici, culturali ed economici tra la nostra regione e l’Argentina.
 
Si tratta di una vasta e documentata ricerca basata su decine di testimonianze dei “marchigiano-argentini” che approfondisce in modo originale quella somma preziosa di esperienze, individuali e collettive, che costituiscono la storia dei marchigiani fuori dalle Marche, tra i quali spiccano i nomi dei senigalliesi Giovanni M. Mastai Ferretti (Pio IX) e Rodolfo Mondolfo, dell’anconetano Gaetano Baluffi e del fermano Ruggiero Romano. In breve, il volume attraverso un’indagine storico-biografica ricostruisce alcuni momenti peculiari, e quanto mai significativi, della storia d’Italia, valorizzando il contributo che gli emigrati marchigiani hanno apportato all’Argentina, ma per converso, alle Marche stesse.
 
Il presidente D’Ambrosio, che ha contribuito con la sua prefazione ad arricchire il volume, ha espresso agli autori il proprio apprezzamento per l’impegno teso a ricostruire un pezzo di  memoria importante della nostra comunità nella storia dell’emigrazione.

06/07/2004





        
  



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