Verrà celebrato sabato alle 17 presso la chiesa dei Sacramentini a San Benedetto il funerale di Emidio Galiè. In mattinata verrà allestita la camera ardente presso l’aula consiliare del Comune.

 

Questa mattina, invece, era in programma l’autopsia disposta dal dott. Ettore Picardi della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno (non di Ancona, come avevamo riferito in un primo momento), il quale aveva incaricato tre periti: responsabile del procedimento il dott. Giuseppe Sciarra (anatomopatologo di Teramo), collaboratore il dott. Paolo Bruschelli di Civitanova Marche, perito di parte il dott. Vincenzo Rosini di San Benedetto del Tronto.

 

I tre incaricati non hanno effettuato l’autopsia, dal momento che era già stato effettuato un “riscontro diagnostico”, da parte del dott. Stefano Sisti della clinica di anatomia e istologia patologica dell’ospedale Torrette di Ancona. Hanno quindi preso atto di tale esame. Il magistrato ha disposto l’acquisizione dei documenti e del materiale già raccolto dall’ospedale, per condurre un secondo filone di indagine, su richiesta della famiglia, che intende accertare se vi siano state irregolarità nelle cure.

 

Galiè era stato sottoposto ad intervento chirurgico da parte dell’équipe guidata dal prof. Massimo Scerrati (direttore della clinica neurochirurgica dell’ospedale Torrette), che dice: “abbiamo effettuato un drenaggio dei ventricoli e una decompressione cerebrale, in maniera tempestiva. Comunque non si trattava di un intervento per curare: non è stato realizzato sulla patologia, che era di tipo vascolare. È stato invece un intervento effettuato semplicemente per far respirare il cervello, per superare la criticità di quel momento. Un intervento che andava quindi fatto in quel momento e in quelle condizioni. Nulla sarebbe cambiato se ci fossimo occupati prima del caso. L’intervento è stato realizzato da personale interno della clinica neurochirurgica e non abbiamo valutato assolutamente, in seguito, se effettuare un secondo intervento. Al termine, il paziente è stato ricondotto nella divisione di anestesia e rianimazione diretta dal dott. Duilio Testasecca, da cui proveniva.”

 

Il dott. Testasecca: “il paziente è arrivato da noi dall’ospedale di San Benedetto. La nostra diagnosi è stata di “ischemia cerebrale della fossa cranica posteriore”. Lo abbiamo sottoposto a cure, ma non c’è stato nulla da fare. Si è poi proceduto all’espianto degli organi, effettuato da équipe provenienti da Genova, Padova e Pavia e abbiamo richiesto il riscontro diagnostico, effettuato mercoledì 13 luglio.”

 

Il dott. Sisti aveva già dichiarato al nostro giornale che la causa della morte verrà accertata solo da un lungo e complesso esame istologico e che “ischemia” è un termine generico. Da accertare, come molte altre ipotesi attualmente al vaglio dei medici.