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Pubblicato il rapporto 2003 dell’ARPAM sul controllo della radioattività ambientale nelle Marche

| ANCONA - Aria, acqua e alimenti: valori bassissimi. Amagliani: “Confortante comunicare che stiamo ritornando alla situazione precedente alla tragedia di Chernobyl.”

L’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale delle Marche (ARPAM) ha pubblicato il rapporto relativo all’attività di controllo della radioattività ambientale nelle Marche effettuata nel corso del  2003 dall’ Unità operativa Radioattività Ambientale del Servizio Radiazioni/Rumore.
 
“Questo rapporto rappresenta un’ulteriore conferma- ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani – dell’impegno dell’assessorato e dell’ARPAM in materia di protezione ambientale e tutela della salute pubblica. I dati del monitoraggio– ha proseguito Amagliani – sono consolanti sia per quanto riguarda l’aria, l’acqua e gli alimenti, essendo tutti sotto il limite fissato dalle normative e, come nel caso dell’aria, addirittura con una forte percentuale sotto la soglia. In sostanza, è già un risultato confortante poter comunicare che non si sono registrati aumenti di inquinamento radioattivo rispetto agli anni precedenti e che stiamo ritornando ad una situazione pre-incidente nucleare di Chernobyl”.
 
Il rapporto, corredato di tabelle e grafici, illustra dettagliatamente l’attività di monitoraggio della radioattività ambientale relativamente ad aria, alimenti  ed acqua, oltre che l’attività di misura della concentrazione di gas radon (gas radioattivo di origine naturale) in aria ed in acqua.
 
  • Aria: nel mese di marzo 2003 è stata attivata una stazione di campionamento del particolato atmosferico, presso la sede del Dipartimento di Ancona dell’ARPAM. I risultati delle misure di radioattività “beta totale” effettuate su filtri in fibra di carta, campionati giornalmente,  hanno fornito una concentrazione media annuale di attività pari a 0.50 mBq/m3, valore estremamente basso,  più di 1400 volte inferiore al limite derivato di concentrazione di attività previsto dalla normativa italiana. Lo scopo di tale stazione di monitoraggio è quello di  segnalare eventuali livelli anomali di radioattività presenti in atmosfera, a seguito di incidente nucleare o di qualunque tipo di rilascio incontrollato di sostanze radioattive.
 
·        Alimenti: i vari Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende U.S.L. della Regione hanno prelevato periodicamente  e consegnato al laboratorio ARPAM i principali tipi di matrici alimentari, secondo un piano regionale di campionamento appositamente predisposto dalla Regione Marche. 162 è il numero totale di campioni alimentari analizzati, mediante spettrometria gamma.  Inoltre sono stati analizzati anche altri 60 campioni alimentari, a seguito di  richiesta di singole aziende private, allo scopo di ottenere un certificato che attestasse i livelli di  radioattività presenti sui  propri prodotti destinati all’esportazione. Tutti i livelli di concentrazione di radioattività sono risultati inferiori ai limiti fissati dalla normativa europea  come somma delle concentrazioni di attività di Cesio-134 e di Cesio-137 [Regolamento (CE) n. 616/2000], e in  quasi tutti  i campioni  tali livelli sono risultati inferiori alla sensibilità analitica.
·         
  • Acqua: sull’acqua potabile l’Azienda Usl- Zona territoriale n. 7 di Ancona ha prelevato 65 campioni, nei vari comuni del proprio territorio di competenza. Anche tali campioni, analizzati  mediante spettrometria gamma, hanno fornito livelli di concentrazione di attività sempre  inferiori alla sensibilità analitica.
L’elaborazione dei dati del rapporto dimostra in generale che i livelli di radioattività ambientale misurati nel corso dell’anno 2003 sono comparabili con quelli degli anni precedenti e tendono a valori pari a quelli presenti prima dell’incidente nucleare di Chernobyl.
 

24/06/2004





        
  



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