Le speranze dei concessionari di spiaggia di trovare un accordo con il Governo sulla riduzione degli aumenti stratosferici dei canoni demaniali sono ormai state vanificate. Nell'incontro tra Regioni e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il Governo non ha voluto recepire nessuna delle tante proposte avanzate.

Infatti alcune Regioni (in particolare le Marche) avevano sollecitato il Ministero competente a rinviare le decisioni sull'intera questione alla stagione balneare 2005, allo scopo di trovare un accordo attraverso un tavolo tecnico che studiasse l'intera questione nell'ambito delle generali difficoltà che stanno affligendo l'intero comparto turistico nazionale.

Non è stata accettata nemmeno la proposta di far partire gli aumenti in modo graduale ed in contemporanea con le diverse fasi di passaggio del demanio marittimo dallo Stato alle Regioni e da queste ai Comuni per le parti di competenza (?).

Il Ministero ha mostrato solo l'interesse ad incassare i canoni al più presto; del resto la proposta ultimativa è stata solo quella di ridurre gli aumenti dei canoni dal 300% al 250%. In pratica il 2005 si presenta già catastrofico per i Concessionari di spiaggia: dovranno pagare gli arretrati del 2004 e poi soggiacere alla tagliola dell'aumento del 250%.

In sostanza in un solo anno si dovrà pagare il 500% in più. Ed a farne le spese saranno soprattutto gli utenti sui quali i concessionari dovranno scaricare gli aumenti parafiscali dei canoni. Quanti turisti riusciranno ad affittare un ombrellone, un lettino, soprattutto in spiagge popolari (e non esclusive) come quelle marchigiane?

Il Ministero non ha nemmeno rinviato al dopovoto, per pura prudenza elettorale, la decisione in merito...

Di fronte a questa situazione i concessionari di spiaggia sono disposti a rispondere con azioni eclatanti. E' quanto fa sapere il presidente della F.I.Ba. Giuseppe Ricci, che propone ai suoi associati, a tutti i bagnini, ed anche ai turisti un'azione di protesta nei giorni 12 e 13 giugno, una sorta di protesta nelle cabine (non solo balneari), contro il Governo, accompagnata da una campagna di sensibilizzazione dei clienti... e di tutti gli operatori del settore turistico balneare.