Chi scambia la trasparenza per delazione non cerca un confronto limpido, non pratica ambienti con aria pulita e acqua chiara, ma sceglie il colpo basso, l'ambiente putrido e lo stagno per le sue competizioni dialettiche e politiche (mi sembra di aver già sentito queste parole).

Io ho posto al senatore Ciccanti tre semplici quesiti e il senatore mi ha ricoperto, come è solito fare, di insulti incomprensibili per chi come me ha sempre prediletto l'ambiente pulito a quello putrido. "Omnia munda mundis" diceva un antico proverbio; evidentemente l'esatto contrario vale per chi non lo è!!

Il senatore mi ha dato del "mandante" della campagna denigratoria su Sestri; ma di quale campagna denigratoria parla? Nessuno ha dato all'"onesto Sestri" del "disonesto" per essere socio e membro del consiglio d'amministrazione di un'impresa immobiliare nella quale e a diverso titolo fanno o hanno fatto parte il costruttore Nobilioni e la commercialista Brandimarte. L'importante è saperlo. L'importante è la trasparenza.

Dopo un colloquio cordiale ed informale, avvenuto presso il mio studio la sera di venerdì 21/11/03, anche in presenza di testimoni, nel quale Sestri mi ha parlato di  un'impresa immobiliare di cui è socio, ho trovato in Comune il giorno dopo una copia di visura camerale della ditta di cui mi aveva fatto cenno la sera prima l'assessore all'urbanistica. La "campagna denigratoria" su Sestri era iniziata da qualche giorno sui giornali da parte dell'opposizione di centrosinistra ed ho sinceramente creduto che la visura fosse stata recapitatami dallo stesso assessore all'urbanistica come abitualmente avviene per le comunicazioni tra assessori e consiglieri comunali.

Dalla visura risulta che a giugno del 2003, Sestri, Nobilioni e Brandimarte, appartenevano, a diverso titolo, alla stessa impresa immobiliare. Se questo non è vero credo che potremmo tutti tirare un respiro di sollievo o trarne le logiche conseguenze.
Poiché, in successione, ho riscontrato che 21 membri su 23 del comitato comunale dell'UDC di San Benedetto si sono dimessi poco dopo l'elezione della Brandimarte alla presidenza del collegio dei revisori dei conti al Comune di San Benedetto Tr. (post hoc o propter hoc?), mi sono chiesto se si fosse trattato di un inspiegabile "suicidio" di massa o di una reazione estrema di stampo wertheriano di chi "libertà va cercando che è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta"; di chi non ha accettato le imposizioni dall'alto per la nomina del capogruppo consiliare dell'UDC, di chi ha contestato duramente ed aspramente il Piano Idea, così come prospettato dall'assessore Sestri. 

Caro senatore, un esortazione: non uccida il "pupo" politico che è in lei, gli consenta di sperare contro ogni ovvietà in un avvenir migliore.
A proposito, si vocifera che alla START qualcuno ha in animo di nominare, in quota UDC per San Benedetto, un ascolano "d'origine controllata". È vero?
Non mi fregio di un'anti-ascolanità preconcetta, ma a San Benedetto vorremmo restare, al di là degli schieramenti politici e dei partiti di appartenenza,  "padroni a casa nostra"!
Spero ce lo consenta.

*Capogruppo Lega Nord