Poco prima dell'ora di pranzo di 60 anni fa, si abbatté su San Benedetto uno dei più terribili bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale, provocando 20 morti e centinaia di feriti. Le bombe caddero soprattutto nell'incasato del Paese Alto lungo una rotta che sembrò essere stata
segnalata da una radio partigiana per colpire le postazioni di artiglieria tedesche ed il relativo comando. Nessun soldato perse la vita e perirono unicamente vecchi, donne e bambini.
Di quell'evento soltanto il prof. Marinangeli ha dato conto in un volume apparso oltre venti anni fa ed il sottoscritto in un filmato rievocativo a Teleriviera del 1983.

L'unica testimonianza materiale è rappresentata da una via intestata a quell'accadimento, una piccola traversa di Via Conquiste. Provo vergogna per una città che é così lontana dalla propria memoria, ma tanto orgoglio per l'enorme ferita che i mutilati ed i superstiti hanno saputo tenersi dentro in tutti questi anni, insieme all'orrore che ancora persiste nei nostri occhi, nelle nostre orecchie e nei nostri cuori. Federico Contessi, a Mar del Plata, ha eretto un monumento a proprie spese: la chiesa dedicata al Santo Mertire Benedetto, sciogliendo un voto fatto mentre cadevano quelle bombe. Per il resto è solo silenzio, forse come è giusto che sia.