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Macroregione - Sviluppo dell'ittiturismo - le Marche coordinatrici del progetto NEMO

Ancona | Fornire un insieme di dati sullo stato dell’arte delle attività turistiche legate alla pesca nella Macroregione Adriatico Ionica, delineando analisi previsionali e un piano di azione per lo sviluppo sostenibile di tali attività nel periodo 2014 – 2020.

Macroregione Adriatica

Sono questi gli obiettivi del Progetto NEMO – NEtworking for the DevelopMent of maritime Tourism at EUSAIR level - approvato nell’ambito del programma di cooperazione europea per l’area mediterranea, che vede la Regione Marche nel ruolo di coordinatore. Il progetto, della durata di un anno, ha come obiettivo generale la gestione sostenibile delle risorse marine, l'armonizzazione delle politiche marittime integrate e la valorizzazione delle zone costiere.

In coerenza con il concetto di "Crescita blu" e con il potenziale di sviluppo delle attività economiche marittime, il partenariato transnazionale di NEMO che coinvolge oltre l’Italia la Grecia e la Croazia, sta lavorando sulla raccolta dati relativi al Pescaturismo nell’area della Macro Regione Adriatico Ionica, al fine di delineare approcci e metodologie comuni e proporre orientamenti per potenziali progetti futuri. In questa prospettiva si è tenuto oggi in Regione un incontro coordinato dal responsabile dell’ufficio Pesca marittima Uriano Meconi, a cui hanno partecipato operatori, associazioni di categoria e rappresentanti delle istituzioni.

NEMO rappresenta un’occasione importante per la Regione Marche per proporre azioni strategiche e progetti per lo sviluppo di tali attività nei bandi del prossimo periodo di programmazione. Per cogliere al meglio le opportunità offerte e l’interesse mostrato dai turisti verso l’ittiturismo, è emerso durante l’incontro, occorrono azioni su più livelli, da quello culturale, alla semplificazione amministrativa, dal coordinamento con le norme sulla ristorazione, alla sicurezza. La pesca turismo - la cui disciplina è stata rivista nel corso del 2012 e del 2013 - integra l’offerta turistica dei pescatori, differenziando il reddito e promuovendo la professione anche con una serie di servizi a terra, compresa la ricettività e la ristorazione, coinvolgendo anche attività ricreative e culturali come i musei del mare e i centri di valorizzare del patrimonio socio-culturale rivierasco.

12/11/2014





        
  



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