Gli On.li Amedeo Ciccanti, Luciano Agostini e Angelo Cera, insieme ad una folta delegazione di imprese sub appaltatrici della Impresa Matarrese, che ha realizzato i lavori della terza corsia della A14, da Porto Sant'Elpidio verso nord (lotto 6B), si sono presentati dalla Societa' Cocessionaria Autostrade per l'Italia a battere cassa, ossia a pretendere che siano pagati i lavori fatti. Complessivamente vengono reclamati circa 10 milioni di euro, per lavori fatti e non pagati.

La questione risale ormai a qualche anno fa, quando per vicende interne alla Societa' appaltatrice, la ditta Matarrese si e' trovata costretta a chiedere alcuni mesi fa l'amministrazione controllata, compromettendo così tutte le imprese che, senza alcuna contestazione tecnica delle prestazioni effettuate, avevano eseguito le opere stradali gia' fruibili, dove vengono cioè gia' pagati i pedaggi alla stessa Societa' Autostrade. Si tratta per la maggior parte di imprese edili marchigiane, che per lavorare si sono esposte anche con le rispettive banche di riferimento, ma quando hanno emesso fattura si sono viste rispondere picche.

Ora alcune di esse rischiano addirittura il fallimento. Centinaia di famiglie private di una fonte di reddito e decine di imprese che saltano dopo una vita di sacrifici. Da una stima approssimativa dei danni economici che deriverebbero dal fallimento di solo una parte delle maggiori imprese con l'indotto, sembra che salterebbero circa un migliaio di posti di lavoro e un centinaio di piccole imprese collegate. Un vero disastro! Partendo dal presupposto che tutti i sub appalti sono stati autorizzati dalla Societa' Autostrade e che l'art.118 del Codice degli Appalti dei Lavori Pubblici consente alla stazione appaltante di pagare anche direttamente le imprese sub appaltatrici, ancorché l'impresa appaltatrice abbia proceduto alla cessione del credito nei confronti della propria banca finanziatrice, i parlamentari e le imprese hanno richiesto che venissero soddisfatti anche i crediti vantati dalle stesse imprese sub appaltatrici, che per ragioni sociali dovrebbero venire prima delle banche. Pare inoltre che la stessa Societa' Autostrade abbia trattenuto dal pagamento all'Impresa appaltatrice Matarrese una parte delle somme relative alle fatture non quietanzate delle imprese sub appaltatrici.

Se così fosse, sostengono i sub appaltatori, una buona parte della vertenza si potrebbe comporre. Si tratta di sapere a quanto ammontano questi accantonamenti. L'incontro si e' concluso con la volontà di un bonario componimento della vertenza stessa che, dopo un approfondimento di qualche giorno per una rapida istruttoria delle pratiche sospese, dovrebbe essere ripreso con un incontro con il Direttore Generale della Societa' Autostrade per chiudere la vertenza.