Sandy Cane è a capo di una piccola realtà nel varesotto. I suoi concittadini sono circa 5000 ma, assicura a Gabrielli, « Le problematiche derivanti sono le medesime».

Il sindaco di Viggiù è originario di Springfield, di madre italiana e padre africano. Si sente appartenente a tutte e tre le etnie e si è definita italo-afroamericana, senza razzismi di sorta. «Sono stato il primo sindaco donna di colore - dice aprendo il discorso - ma pur essendo un esponente della Lega, nella mia città, non ho mai avuto nessun problema ».

L'ospite di giornata è stato introdotto dalla responsabile regionale delle donne leghiste, Michela Pergolini, e da un breve riepilogo, da parte delle candidate Manuela Olivieri e Laura Gorini, delle tappe più importanti percorse dalle donne per perdere quelle discriminanti che le facevano differire dagli uomini. Una cronistoria iniziata nel 1946 con l'acquisizione del diritto di voto fino ai primi incarichi politici di Nilde Iotti e Tina Anselmi a cavallo degli anni '70 ed '80.

«Non uso vie di mezzo quando devo dare dei pareri. O è si o è no. Per questo mi hanno soprannominato 'donna con le palle'. Coniugare la vita privata e quella pubblica, nel mio caso, ma anche nel tuo, in futuro (sorride guardando Gabrielli, ndr), è molto difficile.

Una donna, ad oggi, deve essere lavoratrice, moglie e madre. Abbinare queste tre cose è proibitivo quindi solo le donne che mettono il massimo impegno in ogni attività possono farcela».

Parlando, poi, dell'effettivo disegno politico della Lega, dice: «La Lega ha successo perchè dice cose che gli altri non dicono e fa rispettare le leggi in maniera rigorosa. Io nel mio paese ho rimesso la famiglia al centro del programma politico - tramite l'assegnazione di alloggi popolari ad esempio - il sindaco deve aiutare tutti i residenti, da noi la precedenza va ai viggiuttesi.

La Lega non va contro l'immigrazione ma solo contro gli immigrati clandestini, quindi irregolari. In America se non hai il visto non entri». Pronta l'esposizione di Bruno Gabrielli, breve ma incisiva, che getta subito l'attenzione sul turismo, sui modi per incrementarlo e migliorarlo.

Il candidato sindaco assicura che sarà un certamente presente, anche in giro per la città, sempre a disposizione dei cittadini seguendo ormai lo stile Cane. Chiude, quindi, rafforzando il concetto già espresso: «Sarò un sindaco certamente più presente e propositivo, anche dal punto di vista turistico.

E, seguendo l'esempio della mia collega, riporterò anche a San Benedetto la famiglia al primo posto». Sandy Cane chiude con una battuta che sa di satira : «In Italia le leggi si fanno, è che poi gli italiani trovano subito il modo per aggirarle».