Prendo atto con rammarico e stupore della presa di posizione della Sutor Montegranaro in replica alla mia comunicazione di ieri. Se come leggo nella nota di oggi, "il Sindaco non ha ottenuto nulla di nuovo" dopo l'incontro di ieri con Giuseppe Ficiarà, di cosa abbiamo parlato nei colloqui con la dirigenza da un mese a questa parte?

Qualcosa non torna: la Sutor il 1 marzo dichiara di voler interrompere ogni rapporto con il palasport di Porto San Giorgio il giorno dopo aver ricevuto una richiesta di risarcimento di 90.000 euro dalla Sfinge di Giuseppe Ficiarà. Il sindaco di Porto San Giorgio media con lo stesso Ficiarà fino a convincerlo a ritirare la richiesta risarcitoria. La società risponde che non c'è stata nessuna rinuncia e che il sindaco non ha ottenuto nulla.

Delle due l'una: o quella richiesta economica è servita a scaricare su altri la responsabilità della scelta impopolare, ormai già presa dalla società, di lasciare Porto San Giorgio, oppure un passo in avanti importante c'è stato.
Ho dichiarato, e lo confermo, che a mio avviso la Sfinge non aveva titolo ad esigere risarcimenti dalla Sutor. La mia opinione però non avrebbe evitato un contenzioso in sede civile. L'accordo con Ficiarà raggiunto ieri sì.

La risoluzione anticipata del contratto di gestione della pubblicità con la Sfinge, pur nel rispetto dei contratti già sottoscritti, per la Sutor non significa nulla. Per me significa rimettere sul mercato gli spazi ancora liberi e regolarizzare, attraverso una gestione finalmente unitaria del palasport, anche quegli ulteriori spazi che sono stati proprio causa della richiesta risarcitoria da 90.000 euro.

Mi pare che le carte in tavola siano chiare. C'è un palasport adeguato, c'è una nuova gestione da assegnare, c'è un'amministrazione comunale che ha fatto capire cosa vuole. Le porte del Palasavelli sono spalancate. Sta alla Sutor decidere se vuole chiuderle. Noi aspettiamo. Fino alla sirena.