Il Tar Marche ha bocciato il ricorso del Comune di Fermo in merito alla società Samambaya. Queste le ultime tappe della vicenda. La Provincia di Ascoli Piceno comunicò nel novembre 2005 la mancata sottoscrizione dell'accordo di programma con la società Samambaya srl. Accordo finalizzato a costruire un edificio commerciale a Campiglione.

Il ricorso del Comune di Fermo si è basato sul fatto che l'accordo di programma sarebbe servito a realizzare, oltre ad un'opera pubblica, anche edifici privati. Ricorso ora respinto dal tribunale amministrativo. Da qui, secco botta e risposta tra il capogruppo Ds Sandro Vallasciani ed il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio.

Il primo ha infatti commentato: ”Le ragioni che hanno portato la Provincia a non sottoscrivere l'accordo, dice il TAR, sono da riscontrare nella riconosciuta insussistenza delle condizioni richieste dalla legge per l'utilizzo dell’accordo di programma poiché lo stesso non era funzionale alla variante urbanistica per la realizzazione di una opera pubblica ma, bensì, per consentire la localizzazione di un intervento di edilizia commerciale di iniziativa privata, mutando la destinazione dell'area da agricola a commerciale. Qualora l'intervento costruttivo in funzione, del quale viene privilegiato il ricorso all'accordo di programma non risulta di interesse pubblico in quanto promosso da un privato, non vi è dubbio che si è in presenza di una iniziativa la quale, ancorchè apprezzabile per gli interessi della comunità, non può beneficiare di procedimenti derogatori rispetto ai moduli ordinari di formazione e modificazione degli strumenti di pianificazione urbanistica. Non si capisce l'ostinazione con la quale si è ricorso al Tar, con incarico a professionisti di alta levatura ma soprattutto non si capisce perché a carico della collettività vi sarà posto l'onorario dei legali, non inferiore a circa 10-13.000 euro”

Ovviamente diversa la lettura da parte del primo cittadino di Fermo. "Come al solito il Consigliere Vallasciani ha un modo tutto suo di raccontare i fatti. Dopo un iter durato alcuni anni con la Provincia di Ascoli Piceno, alla guida del Presidente Colonnella, si arrivò alla definizione dell' Accordo di Programma Samambaya a Campiglione che prevedeva tra l'altro la realizzazione di una viabilità a servizio della zona di Campiglione, di rotatorie, la realizzazione di un parco fluviale e di un edificio pubblico per la frazione oltre a parcheggi e verde pubblico. In altre parole per migliorare la viabilità, renderla piu' scorrevole e riqualificare una parte della zona di Campiglione veniva concesso ad un privato la possibilità di realizzare delle attività commerciali e paracommerciali complementari al centro Commerciale esistente.

"Alla firma dell'accordo di Programma - prosegue Di Ruscio, che nota come fossero passati due anni di delibere e conferenze dei servizi sul tema - si insedio' la nuova Amministrazione guidata da Massimo Rossi, il quale non ha voluto piu' procedere all'accordo contrariamente a quanto prima stabilito. L'Amministrazione Comunale quindi da una parte ha ricorso al Tar contro il provvedimento dell'Amministrazione Provinciale e dall'altra ha avviato una procedura di variante urbanistica. La variante urbanistica è stata approvata definitivamente e quindi è venuta meno la materia del contendere, avendo ottenuto quanto necessario per la zona di Campiglione e dall'altra il Tar ha ritenuto di dare ragione alla Provincia in merito alla mancata sottoscrizione dell'Accordo di Programma.

"L'Amministrazione Comunale non ha ritenuto di ricorrere a Consiglio di Stato pur avendo possibilità di vittoria, dal momento che l'obiettivo prefissato era stato raggiunto. Ma la domanda che si deve porre il Consigliere Vallasciani non è tanto quella del perché si sia fatto ricorso al Tar ( qualsiasi amministratore avveduto avrebbe agito allo stesso modo) ma per quale motivo l'Amministrazione Provinciale non abbia sottoscritto l'Accordo di Programma avendo comunque avallato la variante urbanistica e con l'accordo di programma avremmo ottenuto i seguenti vantaggi: eliminazione di qualsiasi contenzioso, risparmio di 2 anni di tempo per la nuova procedura, e mancata firma dell'Accordo di Programma che non ha permesso all' Amministrazione Comunale di ottenere da parte del privato la realizzazione del Parco fluviale non potendo superare con la variante urbanistica alcuni vincoli. In altre parole con l'accordo di Programma la città di Fermo avrebbe ottenuto molto di piu' di quanto permesso dalla variante urbanistica. Si domandi allora il Consigliere Vallasciani per quale motivo Fermo sia stata ancora una volta penalizzata dall' atteggiamento dell' Amministrazione Provinciale. Infine Vallasciani, per cortesia, faccia un po' meno demagogia e curi di piu' gli interessi per la città".