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Via libera della Magistratura ai funerali. Il corpo di Leonardo Paolini torna alla famiglia

| TERAMO - Il dna del giovane trovato carbonizzato all’Università di Teramo ne conferma l'identità. Funerali lunedì 12 marzo. Parteciperà l’intera cittadinanza.

di Nicola Facciolini

L'auto di Leonardo Paolini


Il test del Dna sul povero corpo carbonizzato nella Renault Clio rinvenuta il 1° marzo nel quartiere di Colleparco, è del teramano Leonardo Paolini, studente universitario di 23 anni. La risposta scientifica del Ris dei carabinieri di Roma, giunta ieri mattina a conferma del riconoscimento della vittima, lascia cadere l’ultima esigenza investigativa che impediva la restituzione della salma di Leonardo alla famiglia.

Il corpo è stato riconsegnato ai genitori, ai fratelli ed agli amici ieri mattina di sabato 10 marzo. Ora è giusto dare una degna sepoltura allo sfortunato ragazzo: la famiglia ha fissato i funerali per lunedì 12 marzo 2007 alle ore 15 nel Santuario della Madonna delle Grazie. E’ presumibile la partecipazione dell’intera cittadinanza e, forse, di Mons. Michele Seccia che potrebbe concelebrare la santa messa. Don Giovanni Bruni, il parroco che ha visto nascere Leonardo e che ne officerà i fumerali, piange lacrime di dolore: “Ho perso un figlio! Non riesco a crederci, che fine orribile per un giovane parrocchiano che aveva chiuso con gli errori del passato. Alla famiglia Paolini esprimo le mie più sentite condoglianze”.

Proprio sabato mattina gli investigatori hanno portato la notizia ai parenti, concluse le formalità di rito, ufficializzando il nulla-osta alla sepoltura firmato dal sostituto procuratore Valentina D'Agostino. Si chiude così la prima fase della tragica vicenda, con l'addio al povero Leonardo, ma le indagini proseguono. Gli inquirenti sono in attesa di conoscere i risultati della perizia tossicologica che deve ancora chiarire come e perchè è morto lo studente. C’erano sostanze stupefacenti nel sangue e nelle urine del ragazzo? Per il pm Bruno Auriemma “si sta verificando il quantitativo di alcune sostanze presenti nel corpo”.

Ma, per ora, nulla di ufficiale. Secondo il dottor Sciarra, anatopatologo che ha effettuato all’ospedale Mazzini di Teramo l’autopsia, insieme ai colleghi Claudio Cacace di San Benedetto del Tronto e Nino Froldi di Macerara, il corpo di Leonardo non presenterebbe segni di violenza esterna.

La settimana prossima dovrebbe essere decisiva per la riconsegna dei risultati delle perizie tecniche che i Vigili del fuoco di Teramo hanno affidato a laboratori specializzati di Pescara. L’accertamento più importante è quello sugli abiti del giovane, alla ricerca di un’eventuale traccia di combustibile o di accelerante. In caso contrario, l’inchiesta andrebbe verso l’archiviazione, l’ipotesi più plausibile: in tal caso sarebbe definitivamente avvalorata l’ipotesi che a provocare la morte del giovane Leonardo, per soffocamento, sarebbe stata una tragica incredibile fatalità.

Il giovane avrebbe, infatti, accusato un malore, cadendo in una condizione di incapacità di reazione e il rogo provocato dalla sigaretta sui suoi indumenti lo avrebbe divorato dopo il soffocamento per i fumi tossici sprigionatisi nell’abitacolo. I medici tossicologi di Macerata e San Benedetto del Tronto, starebbero cercando di stabilire il quantitativo di sostanze presenti nei resti della vittima rivenuta nella stradina vicina all’università di Teramo.

I primi esami eseguiti dal dottor Sciarra avevano rilevato come la morte del giovane fosse avvenuta a causa dell’inalazione di ossido di carbonio. Gli inquirenti, tuttavia, non avevano escluso alcuna ipotesi, neppure quella dell’overdose. Un’ipotesi smentita con forza da tutti, in particolare dai parenti e dagli amici. Le risposte ufficiali chiariranno il mistero. I carabinieri di Teramo proseguono, intanto, nelle interrogazioni di amici e conoscenti alla ricerca di qualsiasi particolare utile alla ricostruzione degli ultimi minuti di vita di Leonardo.

Al setaccio i tabulati telefonici. Ma oggi è il tempo del dolore, del conforto e della partecipazione dell’intera comunità teramana al dramma della famiglia Paolini. “Il conforto della fede, della comunità di Colleparco e dell’intera cittadinanza aprutina – ha detto don Giovanni – aiuteranno la famiglia Paolini a superare questo tempo di mestizia”.

12/03/2007





        
  



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