Alcuni ignoti hanno nei giorni scorsi compiuto un atto di vandalismo presso il “Lungomare dei cantautori del XX secolo” a Pedaso. Bersaglio dell’attenzione di qualche sconsiderato è stata l’effigie di Luigi Tenco, “il poeta della nostalgia e della speranza” come recita la targa sottostante. “Apprendo della notizia con indignazione – afferma il sindaco Guido Monaldi – e la cosa evidentemente mi lascia alquanto amareggiato. Non è un semplice atto di inciviltà nei confronti del bene pubblico ma soprattutto è un oltraggio ad una persona scomparsa”.

Quello dedicato a Luigi Tenco, la cui scomparsa come tutti ricorderanno gettò nel lutto il Festival di Sanremo nel 1967, è uno dei sottopassi, per la precisione il primo a nord del territorio comunale pedasino, che introduce alla bella passeggiata del centro rivierasco. Ogni anno, per volontà dell’Amministrazione comunale, i sottopassi sono stati intitolati a dei cantautori italiani del XX secolo scomparsi: Gaber, De André, appunto Tenco, Modugno per “ricordare la memoria di coloro che utilizzando l’arte della musica ebbero il coraggio di lanciare messaggi senza tempo”.

Tale iniziativa – che si ripete ogni anno - è associata d’estate ad una conferenza e ad un concerto che richiamano sul molo pedasino un numero crescente di spettatori e turisti. “Il grave atto di vandalismo suona come una condanna alla civiltà. E’ come se avessero profanato una tomba – riprende Monaldi – e l’atto non deve essere certamente qualificato come una bravata. E’ una mancanza di rispetto per la vita e per la morte che potrebbe non rimanere isolata. Già nel 2003 più o meno stessa sorte toccò ad un’altra immagine, quella dedicata a Fabrizio De André. Evidentemente la “pietas” degli antichi romani non sembra fare breccia nella cultura di coloro che si rendono protagonisti di tali gesti senza alcun senso”.