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Ha vinto il Moloch della sinistra radicale e fiscal-massimalista, delle Tarsu e dei balzelli

| TERAMO - C’è poco da esultare: i fallimenti della sinistra al governo del Paese, della Regione, della Provincia e dei Comuni, sono sotto gli occhi “bendati” di tutti.

di FI Teramo

Superato lo scoglio delle elezioni amministrative del 28 e 29 maggio che ha visto l’affermazione bulgara delle forze della Unione in 9 Comuni su 10 della Provincia di Teramo, occupati tutti gli spazi istituzionali e di potere disponibili, la sinistra può finalmente gettare la maschera e annunciare il suo programma e la sua ossessione: aumentare la pressione fiscale, introdurre balzelli, massacrare le imprese e le partite Iva, colpire il risparmio dei cittadini, ovviamente anche degli elettori di sinistra.

C’è poco da esultare e gioire nella sinistra: perché affrontare e risolvere i problemi ambientali, sociali ed economici riguardanti i comuni della provincia di Teramo, i bisogni e le esigenze delle comunità, alla luce dell’infinita sequela di fallimenti accumulati da decenni dalla sinistra in provincia di Teramo, appare quanto meno incredibile e fantasioso.

La sinistra vince (ma non convince) nella misura in cui riesce abilmente, grazie ai mezzi di comunicazione di massa in suo possesso, ad illudere i cittadini di essere la sola alternativa politica possibile e immaginabile. Vince per l’assenza di un’incisiva azione politica unitaria della Cdl.

La Casa delle libertà deve riflettere e interrogarsi se diventare Partito unico e radicato sul territorio per conquistare consensi in termini locale che si possano ribaltare in termini politici.

Il centrodestra può e deve rinascere dal Comune di Teramo, “isola felice dei moderati”! Ora è necessario che tutta la Cdl comprenda che ci vuole un impegno totale sul referendum di fine giugno. La vittoria servirà a dare una spallata definitiva ad un governo ed un sistema che non rispecchiano i consensi del Paese. Nella visione della sinistra l’uomo è forse ciò che mangia, ma certamente il contribuente è ciò che se ne riesce a spremere e i dirigenti di sinistra, a qualsiasi livello operino, sanno come fare.

Tosare i cittadini fin quasi a spellarli rientra nel loro Dna politico: la fatica sofferta, magari di più generazioni, che si è pietrificata in una casa o si è materializzata nei titoli di risparmio, anche di modesto ammontare, non può e non deve sfuggire al Moloch della sinistra.

Adesso la maschera è caduta. La sinistra al governo del Paese vuole, fortissimamente vuole, reintrodurre la tassa di successione, che era stata cancellata dal governo Berlusconi, e intende aumentare il prelievo fiscale su Bot, Cct, obbligazioni e sulle rendite finanziarie in genere. Se i valori immobiliari sono cresciuti, è giusto, secondo loro, che l’occhio rapace del fisco si posi sulle case. Per motivi tecnici è probabile che le nuove tasse non arrivino con la finanziaria, ma siano introdotte sul tamburo, per decreto.

Avevamo lanciato un allarme preciso: sinistra equivale a tasse crescenti. Ebbene, gli esponenti dell’Unione, in quella circostanza, avevano accusato il centrodestra di fare del terrorismo. Se non fossero spudorati quanto rapaci, dovrebbero chiedere scusa, alla Cdl e agli italiani.

L’auto-smascheramento dell’Unione, in quei settori sedicenti centristi e riformisti che evidentemente non avevano ben valutato il peso che nella coalizione avrebbe avuto la sinistra radicale e fiscal-massimalista, è evidente. Sono imbarazzati i Rutelli che si erano spesi a smentire qualsiasi possibile aumento della pressione fiscale e quei radicali che incautamente s’illudevano che il governo Prodi potesse assecondare sviluppo e ripresa con riforme strutturali e liberalizzatrici, quelle che chiede l’Europa e che non avrà.

Cresce, soprattutto, l’area della delusione e del mugugno fra quei settori del ceto medio italiano che si sono fidati di Prodi e della sua scoperta funzione di "foglia di fico". Questi moderati avvertono che si sta realizzando il peggio di quel che non avevano avuto il coraggio di intravedere nelle battute della campagna elettorale. Si colpiranno i titoli-rifugio dei piccoli risparmiatori, si passeranno al microscopio i conti correnti, anche quelli modesti, dovrà pagare un’ingiusta tassa anche chi erediterà un casetta. E anche sulla prima casa si addensano minacciose nubi fiscali.

Dunque pare scontata l’impennata nei tributi locali. Questo governo di sinistra e le amministrazioni di sinistra non hanno cultura di governo e capacità innovative in grado di suscitare e assecondare ripresa e sviluppo, sanno seguire solamente una vecchia ricetta fallimentare: tassare, tassare e poi ancora tassare. Lo tengano a mente i delusi dell’Unione e, a ogni buon conto, non smettiamo di ricordarglielo. La sinistra cerca di nascondere le contraddizioni e le difficoltà del suo governo con slogan propagandistici. Il grave rischio che corre l’Italia con la sinistra al governo è proprio l’allontanamento e l’isolamento dall’Europa. Se non si realizzeranno le grandi opere infrastrutturali, per le quali l’on. Berlusconi aveva ottenuto consistenti contributi dall’Unione Europea, il nostro Paese rimarrà indietro nel grande processo di crescita e sviluppo, con gravi conseguenze per economia ed occupazione.

E’ bene ricordare alla sinistra che il vero Europeismo è quello che si misura con i fatti concreti e non con le chiacchiere. La Cdl in cinque anni di governo Berlusconi (2001-2006) ha prodotto solo fatti.

30/05/2006





        
  



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