In uno scenario globale che scardina progressivamente le coordinate che informano la nostra conoscenza del mondo il cinema è oggi, ancor più che nel passato, terreno d’incontro con l’alterità, luogo di contaminazioni e migrazioni fisiche e culturali.

Seguendo traiettorie centrifughe e incrociate, spostandosi dalla fantascienza al cinema di animazione, dal cinema di genere a quello del métissage, Territori (altri) si propone di render conto della continua trasformazione delle cinematografie nazionali, sempre più meticce, multiple e stratificate, e comprendere il ruolo della settima arte nella percezione delle culture “altre”. Molteplicità di sguardi, di voci e di punti di vista in un cinema declinato al plurale, al di là di ogni frontiera geografica e culturale.

La rassegna di quest’anno, attraverso un percorso che prevede 7 incontri di cui i primi due dedicati al tema dell’integrazione interculturale attraverso il cinema ed i successivi 5 alla proiezione di film sul tema, avrà inizio venerdì 20 gennaio, a Villa Murri, ore 21.00 con l’incontro su: “La maschera dell’identità e la cultura delle differenze - Cinematografie nazionali e modelli dominanti. Il cinema americano nella costruzione del rapporto con l’alterità”.

“Nel nostro territorio – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Renzo Franchellucci – anche il cinema può rivestire un ruolo centrale nella comprensione del cambiamento in atto, delle paure e delle risorse che il mutamento stesso genera, basti pensare alla forte presenza di immigrati extracomunitari in città ed alle paure legate alla concorrenza economica.

Grazie alla sapiente collaborazione di Mara Cerquetti, Petra Feliziani e Simone Paglialunga, la programmazione proposta pone grande attenzione ai cinema di metissage- ovvero degli intrecci, le commistioni razziali e culturali che, con le recenti migrazioni di massa hanno fatto saltare progressivamente le coordinate che informavano la nostra abituale conoscenza del mondo”.

Uno sguardo particolare, inoltre, verrà rivolto all’Oriente ( medio ed estremo Oriente ) con l’intento di capire, attraverso il cinema, la percezione che l’Occidente ha dell’Oriente ed analizzando i possibili luoghi comuni che il cinema stesso rischia di nutrire ( la percezione che l’Occidente ha dell’Oriente attraverso la cinematografia orientale; la lettura che l’Occidente dà, attraverso il cinema, dell’Oriente; le dinamiche di scambio tra cinema occidentale ed orientale : l’assimilazione della cultura occidentale da parte del cinema orientale e viceversa, citazioni, remake, ecc. ).

“Viviamo in un’epoca dove la crescente indifferenza e la paura nei confronti dell’altro, del diverso da noi, alimentate dagli stereotipi della televisione e di tanta stampa – ha dichiarato il sindaco Mario Andrenacci – rischiano di far regredire una grande prerogativa del nostro territorio che è l’accoglienza, il legame sociale, solidale ed umano della comunità. Ben vengano, pertanto, tutte le iniziative culturali e sociali che favoriscono l’approfondimento e la conoscenza, lo scambio e l’apertura”.