Dopo il successo raccolto in novembre con La pecora nera, l'ultimo suo lavoro rappresentato in diversi teatrìi delle Marche, Ascanio Celestini il narratore romano torna nella nostra regione con SCEMO DI GUERRA Roma 4 giugno '44 , in programma domenica 15 gennaio al cine teatro Valdaso nel cartellone di Sensi Piceni Teatro realizzato da Provincia di Ascoli Piceno e Amat.

Partendo dalle memorie paterne, Celestini rievoca, tra risa e commozione e con l'ormai nota sua torrenzialità, momenti tragici vissuti durante durante l'occupazione nazista dagli abitanti del popolare quartiere romano di San Lorenzo, come il bombardamento alleato e il rastrellamento tedesco del Quadraro.

Il 4 giugno del 1944 è il giorno della Liberazione di Roma. «Per tanto tempo - scrive Celestini - questa è stata per me l'unica storia concreta sulla guerra. Era concreta perché conoscevo le strade di cui (mio padre, NDR) parlava. Conoscevo il cinema Iris dove aveva lavorato con mio nonno e poi era concreta perché dopo tante volte che la ascoltavo avevo incominciato a immaginarmi pure i particolari più piccoli del suo racconto. Ogni volta che raccontava faceva delle digressioni, allungava o accorciava il discorso inserendo episodi nuovi o eliminando parti che in quel momento considerava poco importanti. Così quando ho incominciato a fare ricerca ho deciso di registrarlo e provare a lavorare sulle sue storie. Adesso credo che questa sua storia per me sia diventata il modo per mantenere un duplice legame sentimentale: quello politico con la mia città e quello umano con mio padre».

Prodotto da Fabbrica e La Biennale di Venezia, dove ha debuttato nell'ottobre del 2004 Scemo di guerra ha ottenuto il premio UBU 2005 per il "Miglior nuovo testo italiano". Così al debutto è stato accolto dalla critica: "Mirabile esempio di narrazione popolare e di umana necessità di raccontare per mantenersi vivi" (Luca Doninelli, L'Avvenire); "La vera forza di questa potente macchina narrativa è comunque il suo senso più profondo. Sono tutte storie senza pietà quelle raccontate da Celestini, eppure profondamente umane" (Antonio Audino, Il Sole 24 Ore); "In un'epoca che sembra rifiutare quando non temere la memoria, la consapevolezza del presente in grado di nutrire le proprie radici può assumere un valore straordinario di testimonianza" (Maria Grazia Gregori, L'Unità); "Ascanio Celestini è diventato a poco più di trent'anni una sorta di oracolo del teatro e della cultura italiana: padrone del racconto e delle emozioni, attore che racconta e scrittore che reinventa le storie e la Storia di tutti" (Gianfranco Capitta, Il Manifesto)

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita alla biglietteria del teatro Valdaso il giorno di spettacolo. Posto unico numerato euro 10,00. Biglietti in vendita on line www.amat.marche.it <http://www.amat.marche.it/> e www.charta.it <http://www.charta.it/> .

Per informazioni, prenotazioni e prevendite: Amat tel 071/2072439. Inizio spettacolo ore 17,00