Un pubblico attento e vivace ha seguito nel tardo pomeriggio di ieri a Francavilla d’Ete l’incontro “Il capitombolo di Ulisse?” con il chimico e fisico Enzo Tiezzi ed il geologo Mario Tozzi, conduttore del programma di Rai tre Gaia.

 

Un altro appuntamento del ricco calendario di Europe Festival 2005 – La nostalgia, la manifestazione ideata da Antonio Santori che a partire dallo scorso 2 giugno ha portato in dieci comuni del fermano varie figure di grande spessore del panorama culturale internazionale.

 

I due ospiti della riunione non si sono incontrati a causa di imprevisto che ha costretto il Tiezzi ad un ritardo dell’ultima ora. Comunque interessante e capace di coinvolgere pienamente l’uditorio Mario Tozzi, la cui visione dell’ambiente terrestre e le prospettive per il futuro spingono ad una inquietante riflessione.

 

 “Mi chiedete se Ulisse, inteso come uomo scientifico e moderno che vuole superare se stesso e i confini della natura, abbia capitombolato. Direi di più: Ulisse è morto. E’ difficile sperare nel recupero in un ambiente che abbiamo distrutto con tutte le nostre energie. Tra l’altro mancano segnali positivi nella società. Negli ultimi anni  - ha continuato il noto geologo - si parla spesso di sviluppo sostenibile. Credo piuttosto che abbia ragione chi ha usato la definizione di decrescita sostenibile. Lo sviluppo l’abbiamo raggiunto a discapito di tutto, ora possiamo solo andare indietro.”

 

Dopo più di un’ora, con momenti di intensi scambi di opinioni con il pubblico, Tozzi ha salutato i presenti, lasciando il posto, pochi istanti dopo, ad Enzo Tiezzi, recentemente insignito a Cadice con il premio Prigogine, una sorta di premio Nobel per le scienze ambientali.

 

Ripercorrendo alcuni trai i suoi libri più noti, lo scienziato senese ha affascinato la platea parlando di un connubio possibile tra scienza e discipline umanistiche, una fusione tra tecnica e bellezza. Molto duro il professore nei confronti di una scienza che ha superato i propri limiti. “Detesto alcune caratteristiche della scienza moderna. La biotecnologia è una contraddizione in termini: come fa la vita ad essere meccanizzata? La clonazione poi uccide la caratteristica centrale di ogni vita, la diversità. Sono stregonerie che mi ripugnano”.

 

Per Francavilla d’Ete e il suo sindaco Andrea Luciani, uno dei più convinti sostenitori del progetto di Europe, quindi, un momento di alto spessore sicuramente apprezzato dagli ascoltatori, e in prospettiva futura un ruolo di primo piano nell’organizzazione delle prossime edizioni del festival.