La “querelle” che in questi mesi ha animato il dibattito politico a San Benedetto del Tronto concernente la candidatura a Sindaco da parte del Centrosinistra ha visto il sottoscritto osservare un religioso silenzio, questo perché ho ritenuto, e convintamene credo, che le forze politiche dell’Unione di San Benedetto del Tronto debbano decidere le soluzioni migliori nella più assoluta autonomia senza interferenze di alcun genere. Ma visto che anche questo non giova e il gioco delle illazioni, che chiama in causa anche il sottoscritto, rimane il passatempo preferito vorrei provare a fare alcune considerazioni e precisazioni politiche, lasciando alle vie legali le offese di carattere personale.

Il sottoscritto ha sempre difeso l’operato della Giunta di Centro-sinistra guidata da Paolo Perazzoli perché in pochi anni quell’amministrazione ha cambiato il volto della città di San Benedetto del Tronto avviandola verso la modernizzazione; facendola crescere sul piano dell’immagine culturale, turistica, urbanistica ed economica. Sfido in qualsiasi confronto pubblico chiunque a dimostrare il contrario e se si ha il coraggio delle proprie affermazioni si accetti tale sfida.

Mi rimane semplice tornare indietro con la memoria: ricordo lo stato di questa città prima del ’93 quando il vecchio pentapartito passava da una crisi all’altra senza dare sviluppo. Sarebbe un grave errore non riconoscere questa verità. D’altro canto è del tutto ovvio che ora c’è la necessità di organizzare programmi e metodi nuovi di governo in linea con l’attuale fase che stiamo vivendo.

Sono convinto che i partiti dell’Unione di San Benedetto del Tronto hanno la maturità e la capacità politica per riconoscere tutto questo ed impostare un programma di rilancio per la città all’altezza della rilevanza che essa ricopre nell’ ampio panorama territoriale, ricercando contributi di tutti ed anche di quei movimenti che hanno dato ospitalità ad ex dirigenti dei DS che avendo oramai esaurito la propria funzione dirigente nel partito tentano di riciclarsi nella cosiddetta “società civile”.

Infine, per quanto riguarda il PAI approvato dall’Autorità di Bacino del Tronto vorrei fare alcune rapide precisazioni:

L’Autorità di Bacino del Tronto non è assimilabile ad altre aziende pubbliche dove ci sono provvigioni di centinaia di milioni di Euro annui. La mia funzione, infatti, viene svolta del tutto gratuitamente senza percepire alcun gettone di presenza;

Il PAI è stato approvato non per bloccare la città di San Benedetto del Tronto ma per tutelarla visto quanto accadde con l’alluvione del ‘92;

Il PAI è stato pubblicato volutamente con mesi di ritardo per dare modo ai Comuni di prenderne visione e suggerire le opportune modifiche. Tale impostazione ha trovato seguito grazie al contributo di tutti i soggetti interessati tranne il Comune di San Benedetto del Tronto, il quale, nonostante i ripetuti inviti fatti dal Segretario Generale dell’Autorità Bacino, non ha avuto la sensibilità di incontrarsi per le valutazioni comuni.

Lo faremo, comunque, con le forze politiche dell’Unione giovedì 25 e sicuramente troveremo i punti di equilibrio necessari .Anche questo però dimostra come l’odio della battaglia politica interna prevalga rispetto all’obiettivo che, di fronte all’inconsistenza dell’Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto, deve vederci esecutori di un’azione di responsabilità politica in grado di far tornare a crescere la città di San Benedetto del Tronto ed il ruolo che essa, negli ultimi anni, non ha saputo svolgere.

Ciò detto mi auguro che nei prossimi giorni i partiti de L’Unione riescano a trovare una sintesi in grado di poter rilanciare la sfida per riconquistare l’amministrazione comunale di San Benedetto attraverso la candidatura a sindaco di una personalità politica forte ed unitaria in grado di ridare slancio e prospettiva all’intero territorio sambenedettese. Il sottoscritto, rimane, a disposizione di tutta la coalizione per qualunque iniziativa tesa a raggiungere tale, determinante, traguardo.

* Vice Presidente Regione Marche