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Organizzazione del turismo: il caos continua nella più totale mancanza di idee

| ANCONA – Francesco Massi coordinatore Politico della minoranza in Consiglio Regionale, interviene sull’argomento e si augura che la maggioranza di Centro Sinistra si apra al dibattito su questo tema

di Francesco Massi

 
Voci di corridoio ci informano che la Giunta Regionale ha redatto una ipotesi di soppressione della A.P.T.R. con conseguente riorganizzazione del personale dipendente.
Infatti con lo scioglimento della A.P.T.R. il personale in servizio presso i punti di informazione e accoglienza turistica (IAT) sarebbe posto alle dipendenze funzionali dei Comuni sede degli stessi IAT con i relativi oneri di retribuzione a carico della Regione.
Tale eventuale provvedimento denota sicuramente la fretta dell’Esecutivo Spacca di sopprimere l’A.P.T.R. per porre fine alle polemiche che la stessa ha favorito nell’annoso dibattito sul problema del turismo, ma altrettanto evidente è che la decisione sul personale dipendente evidenzia ancora di più la confusione della Giunta Regionale sulle strategie organizzative del servizio stesso.
In particolare sottolineo le seguenti contraddizioni:
 
Il personale che ha esperienza nell’accoglienza, nella promozione, nell’organizzazione di incontri di commercializzazione, enogastronomici, contatti con i Tour Operator, di Marketing, di turismo individuale e di gruppo, di progetti nazionali e comunitari, una volta collocato nei Comuni, quali funzioni dovrebbero avere negli stessi? Potrà un Sindaco adibirli ad altre funzioni?
Le competenze di tale personale saranno riferite all’ambito del proprio Comune o ad un Consorzio di Comuni o ad un ambito Provinciale?
Chi li coordinerà e quali i rapporti che dovranno avere i Comuni di cui vanno ad essere dipendenti con la Provincia e la Regione stessa?
 
Apprendo di un legittimo allarme dei lavoratori stessi e delle organizzazioni Sindacali d'altronde si conferma come ancora una volta su di una materia ritenuta da tutti strategica per il rilancio e lo sviluppo della nostra Regione la Giunta stessa è incapace di applicare una teoria fondamentale nella Pubblica Amministrazione e cioè il cosiddetto “chi fa che cosa?”.
Se dovesse essere attuato quanto sopra assisteremo a Comuni che avendo alle dipendenze i dipendenti in questione punteranno a fare la voce grossa ed al tentativo di tutti gli altri Enti di fare da se con una grande dispersione di energie.
Come è noto la nostra proposta di minoranza è stata sempre quella di articolare il personale regionale su basi provinciali (e ciò non significa alle dipendenze delle Province) e con una strategia quantomeno di Marketing territoriale provinciale.
Mi auguro che la maggioranza di Centro Sinistra si apra al dibattito su questo tema e non si chiuda come al solito faziosamente in se stessa.

12/09/2005





        
  



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