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Impianti sportivi tipologie gestionali a confronto.

Monteprandone | L’interessante convegno si è tenuto a Monteprandone

di Paride Travaglini

 
Sabato 10 settembre alle ore 9,00 , presso la sala consiliare, in piazza dell’Aquila, Monteprandone, ha avuto luogo il convegno dal tema “ Impianti sportivi tipologie gestionali a confronto. Esperienze comunitarie nel Regno Unito e Spagna”.
 
Un argomento di particolare interesse che attiene la quotidiana gestione degli impianti sportivi che tutti i Comuni hanno nel loro patrimonio.
 
Dopo il saluto del sindaco Bruno Menzietti la parola è passata al consigliere comunale delegato allo sport, geom. Loggi Sergio che nel suo intervento ha illustrato le motivazioni di questo importante momento di studio e confronto
 
Molto apprezzata la  disquisizione del prof. Mauro Rosati , docente presso l’Università degli Studi di Teramo, che si è occupato degli aspetti tecnico-giuridici della gestione in quanto tale.
Dopo un exursus storico l’illustre ospite, è entrato appieno nell’argomento soffermandosi su
due formule organizzatorie: quella della “ SOCIETA’ MISTA” con capitale sociale in parte pubblico ed in parte privato normalmente minoritario nonché per realta’ medio-piccole e quella dei “POLI INTEGRATI ”.
 
“Le società “miste”- ha affermato il professore -  sono create ex novo o risultanti dall’ampliamento degli scopi sociali  ( ad es: societa’ di gestione della nettezza urbana, della distribuzione del gas e dell’acqua) di aziende “ miste” già esistenti al fine di poter coniugare una maggiore attenzione alla “economicità” della gestione senza rinunciare al perseguimento di obiettivi di natura pubblico-sociale.”
 
Tra le garanzie che un Ente può trovare in un partner come una società mista: affidabilita’, non improvvisazione, controllo e trasparenza. Inoltre, una società mista, grazie alla continuità e alla lunga durata dei tempi di gestione, ha modo di programmare sul territorio una idonea formazione del personale ed una crescita delle competenze specifiche tali da poter creare un management specializzato nel settore, utilizzabile nel medio –lungo termine e capace di divenire vera risorsa per il territorio locale.
 
Una azienda articolata e strutturata quale è una società mista, offre chances professionali e di carriera che una piccola azienda privata, difficilmente può offrire ed inoltre garantisce una gestione corretta dei rapporti lavorativi del personale.
 
Un punto dolente nella gestione degli impianti sportivi specialmente dove opera il meccanismo della “concessione” con frequenti cambi di gestione – ha continuato il professore – è rappresentato dalla manutenzione.
 
Quando vi è una breve interazione (3-5 anni) tra ente proprietario e privato gestore, proprio l’attivita’ di manutenzione che viene a soffrire.
 
La società privata concessionaria tende naturalmente a risparmiare sulla manutenzione di un qualcosa che non è suo e di cui non godrà più fra qualche anno.
 
Una società mista di proprietà dell’ente pubblico avrà sicuramente un approccio più attento ed oculato.
 
L’altro modello proposto è stato quello dei “Poli Integrati”
“È  notorio che la gestione degli impianti sportivi viene generalmente svolta in outsourcing mediante cioè la esternalizzazione a soggetti terzi, con affidamento diretto diretto ai Comitati di gestione costituite tra le varie societa’ ed associazioni sportive, dietro contributo della Amministrazione comunale restando a carico della stessa, gli interventi di manutenzione straordinaria.
 
Per recuperare il gap che divide l’offerta degli enti dalla domanda dei praticanti l’attivita’ sportiva, un modulo organizzatorio tale da dotare di maggiore efficienza gestionale ed implementare la pratica sportiva, e ciò in realtà medio- piccole, è rappresentata da quella che ho sempre chiamato “dei poli integrati”.
 
Per giungere a questa maggiore efficienza nella gestione dovremmo considerare i seguenti fattori : crescita delle dotazioni: maggiore possibilità di servizi sportivi anche se come contropartita potrebbero aumentare le occasioni di problematicità e difficoltà operative, comunque sempre gestibili ; diversificazione della domanda di pratica sportiva, problematiche relative ai “cambiamenti istituzionali e crisi economica”, aumento costi di gestione per manodopera, combustibili ecc; riduzione risorse economiche da parte degli enti locali.
 
Tra le proposte avanzate, la gestione unitaria degli impianti situati in comuni limitrofi con la creazione del cosiddetto “Polo d’utenza”  unificando in una unica “cooperativa” la gestione di piu’ impianti sportivi ( limitrofi).
 
Non ha trovato sviluppo in Italia – ha concluso il Prof. Rosati -  una formula che a suo avviso è “vincente” e che è quella adottata  nel Regno Unito e cioè   degli  “IMPIANTI POLIFUNZIONALI”, vale a dire “ottimizzazione tramite una politica economica che investe sull’impianto quale strumento ed efficace risorsa economica”.
 
Il Dott. Marcello Ferroni ha esposto invece in tema di consulenza di impiantistica sportiva.
 
Nell’ambito del convegno, è stato presentato il nuovo Corso di  Laurea di Scienze Giuridiche, Economiche Gestionali dello Sport, presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’ Università di Teramo.
 
Moderatrice del convegno è stata la giornalista Tiziana Capocasa

11/09/2005





        
  



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