Climax ascendente nella soddisfazione dei DS, dal locale al nazionale, per i risultati delle elezioni regionali.

 

Secondo Giovanni Gaspari (segretario della federazione di Ascoli Piceno, coordinatore dell’Unione a San Benedetto) “a livello locale, rispetto alle europee dello scorso anno l’Ulivo cresce di 5 punti, dal 30 al 35%. L’Unione torna la prima coalizione di San Benedetto dopo anni, con circa il 53% dei voti. Siamo maggioranza in questa città. Mi chiedo quindi come possa immaginare, la minoranza che oggi si trova al governo, di portare avanti progetti ambiziosi come il nuovo PRG. Esprimo inoltre la mia soddisfazione per la grande affermazione di Luciano Agostini”.

 

Il quale Agostini, da parte sua, è tre metri sopra il cielo: “sono dati che si commentano da soli. Da una parte viene penalizzata la politica urlata e demagogica, dall’altra è stato premiato il governo del centrosinistra e del presidente D’Ambrosio. Oltre che le prospettive e le speranze aperte da Gian Mario Spacca. Le mie 15 mila preferenze personali sono un risultato mai espresso da questo territorio con il sistema della preferenza unica. Il mio partito è stato di una incredibile generosità, soprattutto ad Ascoli e San Benedetto. Un risultato così può essere ottenuto solo da un grande partito”. Agostini sarà il vicepresidente della nuova regionale? “La decisione spetta al mio partito e a Spacca. Come sempre, sono a completa disposizione.”

 

Infine il segretario regionale dei DS Massimo Vannucci: “è un risultato eccezionale, eclatante, per l’Unione prima di tutto. Abbiamo distanziato Massi di quasi 20 punti e questo è il segno i marchigiani hanno apprezzato i dieci anni del governo di centrosinistra e il rinnovamento offerto dal nuovo presidente. Il centrosinistra dispone di una classe dirigente capace di affrontare la sfida dello sviluppo internazionale, mentre il centrodestra non ha presentato un programma articolato per la Regione, ma ha solo rincorso noi, per esempio sulla sanità e l’imposizione fiscale. Abbiamo promosso una buona riforma della sanità, mentre sulle tasse abbiamo percorso una strada opposta a quella del governo nazionale, chiedendo un contributo solo ai ceti più abbienti. Il quadro nazionale ci dice che è aperta la partita per il governo nazionale e le Marche hanno dato il loro contributo”.