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Porto San Giorgio | Il Presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud, Massimo Valentini, scrive ai consiglieri eletti in consiglio regionale

di Massimo Valentini

Il Presidente della Compagnia delle Opere Marche Sud si è rivolto, in una lettera aperta, agli eletti in consiglio regionale.

"In relazione alla sua recente elezione al consiglio regionale - scrive Massimo Valentini - le trasmetto i miei rallegramenti e gli auguri di un proficuo lavoro.

Mi corre l'obbligo inoltre di evidenziare quanto pubblicamente proposto dalla nostra Associazione in merito ai temi dominanti il dibattito attuale.

E' grave la preoccupazione per la profonda trasformazione che sta interessando il tessuto socio-economico del nostro territorio ed è soprattutto grave la preoccupazione che si possa pensare di affrontare qusta crisi attraverso un modello statalistico e consociativo assolutamente inadeguato a creare le condizioni di un reale sviluppo.

Ritengo decisiva in questo contesto la ripresa del tema delle libertà come il punto centrale per un nuovo sviluppo della nostra realtà territoriale.

Il tema delle libertà non può essere ridotto ad un discorso, ad una ideologia o ad una parte, ma presuppone l'accettazione del dato più evidente del nostro territorio: la costruzione ininterrotta di opere economiche e sociali da parte di imprenditori, gruppi sociali e associazioni documentano nei fatti che solo la libertà dell'io sa generare uno sviluppo solidale.

In tale prospettiva creare le condizioni per la crescita del capitale umano attraverso il riconoscimento della libertà di educazione e il sostegno della qualità dei percorsi professionali, sostenere la libertà d'impresa delle nostra piccole e medie imprese accompagnandole nei processi di innovazione, internazionalizzazione e di crescita, passare da un welfare state ad una welfare society regionale che valorizza la libertà di scelta dei servizi da parte dell'utente in un sistema misto pubblico-privato appaiono punti di un lavoro che è richiesto alla politica.

Il tema delle libertà non si identifica con il liberismo ove il più potente tende sempre a prevalere, bensì con l'idea di sussidiarietà orizzontale ove la creazione di un bene pubblico da parte di un privato può essere riconosciuto e valorizzato dall'ente. L'ente pubblico è chiamato non ad annullarsi ma a ripensarsi, recuperando la sua fondamentale funzione di coordinatore, garante, controllore e supplente.

Un vero riformismo richiede questa prospettiva strategica e ci auguriamo che gli uomini dei diversi schieramenti possano farlo proprio in un rapporto vivo con la società civile.

Mi auguro pertanto che questa prospettiva di un reale riformismo possa da lei essere condivisa e si possa avviare un lavoro comune per il bene del nostro territorio".

22/04/2005





        
  



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