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60° liberazione: anniversario celebrato dal Consiglio provinciale

| MACERATA - Ramadori: "La Resistenza un ‘Secondo Risorgimento’ ".

Il Consiglio provinciale di Macerata ha celebrato oggi pomeriggio il 60° anniversario della Liberazione. Il presidente del Consiglio provinciale, Silvano Ramadori, in apertura della seduta, parlando del “25 aprile”, ha sottolineato il valore della Resistenza che “ha dato l’opportunità alle masse di risvegliarsi e di liberarsi dal dominio della dittatura”. “La Resistenza – ha detto Ramadori – per la sua dimensione popolare e sociale è stata un ‘Secondo Risorgimento’ ed anzi ha superato le caratteristiche di quel movimento in quanto ha innescato i meccanismi di una lotta popolare e sociale che ha portato alla fondazione della Repubblica italiana”.

Alla presenza di autorità civili e militati del maceratese, dei rappresentanti delle associazioni partigiane e delle organizzazioni sindacali, dei consiglieri provinciali e del pubblico intervenuto, è stato lo storico prof. Enzo Calcaterra a rimarcare alcuni aspetti della ricorrenza del 25 Aprile e della Resistenza, mettendo l’accento sulla necessità di ampliare e approfondire continuamente il confronto, “perché questo è il segno, il carattere distintivo di un Paese in cui non manca la libertà”. “Bisogna aver timore di chi pensa che i libri su questi temi siano troppi e siano stato scritti da troppa gente – ha detto Calcaterra – poiché è anche attraverso il dibattito che possiamo giungere a una storia  non voglio dire ‘condivisa’ ma comunque ‘intera’, come l’ha definita il presidente della Repubblica, Ciampi. Inoltre, è importante non sottovalutare il problema della comunicazione: noi abbiamo la fortuna di ascoltare le testimonianze dirette da chi quegli eventi li ha vissuti personalmente, ma questo privilegio svanirà con gli anni e le nuove generazioni avranno bisogno di conoscere, capire, valutare obiettivamente i fatti accaduti in quel periodo storico”.

Sono seguiti numerosi interventi di consiglieri e di rappresentanti di enti locali. A chiusura del dibattito, il presidente della Provincia, Giulio Silenzi, ha evidenziato come “celebrare la Liberazione contribuisca a tener vivo  l’insegnamento storico su cui si sono formate le generazioni degli italiani democratici che dalla fine della seconda guerra mondiale si sono susseguite in Italia. Il 25 aprile – ha aggiunto Silenzi – è il punto centrale e simbolico tra l’inizio della guerra di liberazione della primavera ’43 e la nascita dell’Italia repubblicana del giugno ’46. Tre anni incredibilmente densi di episodi drammatici e di eventi politici rilevantissimi, che sono all’origine della stessa storia dell’Italia democratica. I valori della Resistenza e della Liberazione debbono oggi essere tenuti vivi affinché le giovani generazioni possano comprendere quanto la Pace sia un bene prezioso ”.

Al termine della seduta, l’intero Consiglio provinciale, le Autorità e il pubblico hanno preso parte nella vicina Galleria “Antichi Forni” all’inaugurazione della   mostra “Segni partigiani”, che può essere visitata fino al 2 maggio.

22/04/2005





        
  



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