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Fermo | Quarto incontro "Emigrazione italiana" posticipato a venerdì 15

“Migrando”. La manifestazione interculturale promossa dai Servizi sociali nella giornata di venerdì 15 aprile vuole provare a recuperare la memoria dell’esperienza migratoria italiana e raccontare attraverso voci, suoni, immagini, documenti, oggetti, le vicende di un popolo partito in massa “per terre assai lontane” ad offrire al mondo giovinezza, lavoro, mestiere, cultura.

Il film “Terza Generazione” della regista Kate Woods (sala degli artisti) non è solo la storia di un’adolescente alle prese con le prime esperienze di vita, è la storia di tre generazioni che, per un motivo o per un altro si ritrovano a fare i conti con gli stessi problemi. È una storia tutta al femminile: la storia di tre donne forti, capaci di andare avanti, di rimboccarsi le maniche, di sopravvivere. Katia, arrivata in Australia nel secondo dopoguerra, deve imparare a vivere in un mondo diverso, ostile, di cui non conosce la lingua né le usanze. Christina, nata e cresciuta in Australia, non ha tanti vantaggi in più: rimasta incinta a soli 17 anni, deve fare i conti con un padre violento, che non esita ad allontanarla da casa, pur di conservare "il buon nome della famiglia". Infine Josie, il futuro.

“Da li vocolotti all’asado” (Centro Sociale Montone) è il titolo che abbiamo pensato di dare alla cena che vuole, con un primo della tradizione culinaria del fermano ed un secondo tipicamente argentino, ripercorrere a tavola il viaggio dei nostri compaesani emigranti.
Li “voccolotti de lo vatte”, preparati grazie alla collaborazione offerta dal Centro Sociale Montone, sono uno dei piatti che ci riporta al momento della mietitura, uno degli eventi più importanti della nostra tradizione contadina.
L’Associazione Casa Argentina e gli immigrati del fermano prepareranno poi l’asado, una grigliata di carne, tipicamente consumata in Argentina durante le festività o, meglio ancora, durante le calde giornate estive o primaverili.
Un ringraziamento particolare va ad Ivano Santarelli che fornirà tutte le attrezzature necessarie alla cottura dell’asado.

Il dopocena idealmente intitolato “dalle canzoni tristi della partenza al tango argentino” vuole accompagnarci nella tradizione di musica e danza di una delle destinazioni principali della nostra emigrazione.
La scelta del tango non è casuale. Questa danza ha subito innumerevoli influssi da culture diverse, perché diverse sono le origini e le contaminazioni ricevuti dalla cultura di Buenos Aires. Si però deve proprio agli italiani, che costituivano alla fine del XIX secolo circa il quaranta per cento della popolazione totale della città, l’ingresso di parole sentimentali nelle canzoni del tango.

12/04/2005





        
  



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