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Bilancio 2006: finanziamenti in linea con gli obiettivi

| Intervista all’europarlamentare Gianni Pittella membro della Commissione Bilanci

di Maria Teresa Antonelli

 

In aula oggi al Parlamento di Strasburgo la  relazione di Gianni PITTELLA (PSE) adottata all’unanimità dalla commissione per i bilanci. Risoluzione che riflette gli obiettivi della Commissione per l'intero quinquennio: rilanciare una crescita dinamica e sostenibile in Europa, offrendo ai cittadini più occupazione e di migliore qualità, consolidare l'impegno in favore della solidarietà, rafforzare la sicurezza dei cittadini, dotare l'Unione dei mezzi necessari per rafforzare il suo ruolo a livello mondiale in modo da assicurare la diffusione e la promozione delle sue priorità al di là delle proprie frontiere, garantire che l'elaborazione e l'applicazione delle politiche sia assicurata grazie ad un'amministrazione moderna, performance e fondata sulla cultura del servizio.
 
Per i deputati, è nell'interesse di tutti i cittadini europei che si abbia una gestione sana e rigorosa del bilancio comunitario al fine di realizzare gli obiettivi dichiarati dell'Unione europea, e rispondere alle sfide finanziarie cui l'UE dovrà far fronte con il bilancio 2006.
 
On. Gianni Pittella, quali sono i punti critici e le priorità inserite nel bilancio 2006 dell’Unione? 
La criticità del bilancio della UE e' data dalla contraddizione tra aspirazioni e ottimi propositi , da una parte,e inadeguate risorse finanziarie.
E tale criticità deriva da una crescente “avarizia” da parte dei Governi nazionali che contribuiscono finanziariamente alle casse europee, atteso che, purtroppo, l'UE non dispone di risorse proprie.
E dunque noi puntiamo a rafforzare lo sviluppo rurale, la politica di coesione, l'educazione e la formazione professionale, le pmi attraverso la ricerca e la internazionalizzazione, le politiche giovanili, 'informazione, la sicurezza la difesa e la politica estera. Ma per fare tutto ciò avremmo bisogno di un Bilancio più ampio di quello attuale. E su questo, Parlamento e Consiglio Europeo fanno ogni anno un duro braccio di ferro.
Ed è sopratutto in alcune rubriche del bilancio  che questa ristrettezza di risorse si fa sentire.
La rubrica che prevede azioni per la crescita e la competitività e la rubrica per le azioni esterne sono le piu' critiche. Come si fa a finanziare i programmi tradizionali dell’ Unione per Mediterraneo, Balcani America Latina, Asia,etc, e contemporaneamente tsunami, Afghanistan, Irak, senza un impegno finanziario maggiore dello scorso anno?
Le ho citato solo un esempio.

Parliamo di lavoro e occupazione: in tale ambito la sua relazione sottolinea la necessità di azioni prioritarie concrete, sostenendo ad es. il lancio dell'Anno europeo della mobilità dei lavoratori. Nella pratica che cosa significa?
Noi vogliamo eliminare tutte le barriere che impediscono o ostacolano la libera circolazione delle persone in sede europea. E contemporaneamente garantire un maggior livello di formazione lungo l'intero arco della vita.

Continua il suo sostegno ai giovani con la proposta di rafforzare il bilancio dell'UE destinato agli interventi in questo settore. L’estensione del programma Erasmus agli studenti della scuola secondaria superiore e i giovani imprenditori è già operativa?
Non e' operativa. E' una mia proposta che sto sostenendo con vigore perché credo profondamente che gli scambi tra studenti delle scuole medie superiori e tra giovani imprenditori,in sede europea,siano preziosissimi.

Nel 2006 si chiuderà l’ Agenda 2000 e si aprirà una nuova fase di programmazione, quella che dovrà assicurare risorse finanziarie all'Unione nel periodo 2007-2013. Il tema delle Prospettive Finanziarie è particolarmente rilevante per il futuro dell'Europa. Quali le criticità di questa delicata problematica?.
Torniamo al cuore del problema: adeguare i mezzi ai fini.
Entro giugno si dovrà decidere quante risorse avrà l'Unione Europea e come dovrà spenderle nei prossimi sei anni, poiché sta per terminare la fase di programmazione 2000-2006 nota come Agenda 2000. Alcuni Stati del Nord vogliono ridurre il loro contributo al bilancio comunitario,noi ovviamente ci stiamo opponendo.
L’Italia sarebbe fortemente penalizzata da un Bilancio Europeo striminzito, salterebbero i fondi strutturali. Ma anche i fondi per la ricerca e la competitività,
Una tragedia.

Parliamo di Costituzione. L'Italia è diventata, mercoledì 6 aprile, il primo paese fondatore dell'Unione europea a ratificare il trattato costituzionale europeo. Il senato ha approvato il testo per 217 voti a favore e 16 contro. Il prossimo mese la Francia va al referendum. Che cosa succede se  sarà il NO a prevalere come appare ora nei sondaggi?
Facciamo gli scongiuri e diamo una mano ai francesi a votare per il Si.
Noi del gruppo socialista andremo a Parigi il 3 maggio a sostenere la campagna per il Si.
Io sono fiducioso.La Costituzione Europea e' un traguardo troppo importante per essere sottovalutato dai cittadini francesi.

12/04/2005





        
  



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