Un duplice appello, a porre fine agli sprechi della gestione di centrosinistra e contro l’astensionismo, è stato rivolto dal candidato presidente della Regione Marche per il centrodestra Francesco Massi e dal senatore dell’UDC Amedeo Ciccanti, sul palco di viale Secondo Moretti a San Benedetto dove questa mattina hanno tenuto un comizio, insieme ad altri esponenti locali dell’UDC: i candidati consiglieri regionali Gabriella Ceneri e Raffaele Tassotti (quest’ultimo segretario provinciale del partito), il segretario comunale Paolo Turano, l’assessore al commercio Marco Lorenzetti.

 

Massi ha ripreso i temi già trattati in diversi altri appuntamenti elettorali, anche a San Benedetto: sostegno alle imprese contro la concorrenza internazionale mediante la formazione, alle famiglie prima dell’insorgere di situazioni di emergenza, alla sanità “smontando” la Asur e creando un’azienda sanitaria per ogni provincia. Contro l’“oligarchia e l’aristocrazia dei DS, con il loro asse Ancona-Pesaro”. Ma si tratta forse della prima campagna elettorale telematica, se è vero che il candidato governatore ha invitato i simpatizzanti presenti a guardare il resto del programma sul suo sito Internet.

 

Ciccanti ha rivolto un vibrante appello ad andare a votare: “se almeno il 75% degli elettori si recherà alle urne – ha detto – possiamo coprire lo svantaggio di cinque punti percentuali che indicano i sondaggi”. Quindi l’invito a cambiare, “a mettere alla prova una nuova classe dirigente”.

 

L’assessore Lorenzetti ha dichiarato il suo orgoglio di rappresentare l’amministrazione comunale: “abbiamo abbassato l’ICI sulla prima casa e le tariffe alla marineria, costruito opere che sono sotto gli occhi di tutti, compresi molti nuovi impianti sportivi”. Quindi un passaggio sul ripascimento della spiaggia: “le analisi hanno evidenziato la qualità della sabbia che abbiamo dragato all’imboccatura del porto, nonostante gli irresponsabili allarmismi della sinistra”.

 

La Ceneri e Tassotti hanno evocato temi come la crisi economica, il bisogno di posti di lavoro, l’impegno per la famiglia, l’elevato livello del debito pubblico regionale e dell’imposizione fiscale aggiuntiva nelle Marche, da cui invitano i cittadini a liberarsi.

 

Sembra intanto che dopo le regionali i partiti della coalizione della Casa delle Libertà, a livello nazionale, si federeranno in una nuova formazione, il “Partito Popolare”, per analogia con il “Partito Popolare Europeo” e sul modello dell’Unione per il centrosinistra. Indiscrezione che non viene né confermata né smentita, ma che alcuni danno per già pronta.