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Una strada senza futuro

Fermo | La Regione dica no alla terza corsia

di Stefania Ceteroni

Le associazioni ambientaliste del fermano - Italia Nostra, Lipu, Legambiente, Cai, Archeoclub, WWF, Circolo River Keeper e l'Osservatorio Permanente per il Territorio manifestano un preoccupato allarme a proposito dell'intenzione dell'Anas e della Regione Marche di procedere alla realizzazione di una terza corsia sull'autostrada A 14.

"I motivi di allarme - si legge in una nota - sono di ordine diverso e vanno tutti profondamente valutati prima di procedere verso una scelta molto pericolosa per gli equilibri ambientali, e dunque per il futuro del nostro territorio.

Le nostre associazioni sottolineano come la realizzazione della terza corsia comporterebbe un disastroso impatto ambientale sulla dorsale costiera della parte meridionale delle Marche, che stravolgerebbe le caratteristiche di questo territorio, delle sue linee collinari e del paesaggio, e che risulterebbe intollerabile oltre ch per l'orografia del terreno anche per i centri abitati della costa.

Va inoltre sottolineato come appare del tutto paradossale che si ritenga necessaria una nuova linea stradale nel territorio di una regione che già oggi vede un altissimo rapporeto tra strade asfaltate e superficie, che la pone in vetta alla classifica nazionale della dotazione di infrastrutture viarie; una Regione che non può continuare a subire passivamente le nefaste conseguenze ambientali dell'enorme traffico merci tra nord e sud Italia.

Le associazioni ambientaliste del fermano ritengono inoltre che la costruzione di una nuova corsia costituirebbe oggettivamente un ulteriore e gravissimo incentivo al trasporto su gomma, mentre è sempre più necessario che tutti gli enti predisposti al governo del territorio si adoperino realmente per porre in essere iniziative e provvedimenti atti a disincentivare il trasporto merci su gomma, per promuovere ed incrementare, invece, metodi di trasporto alternativi e con minore impatto ambientale, come ferrovia e trasporto marittimo.

Fra l'altro va ricordato che il trasporto via mare negli ultimi dieci anni ha visto un incremento maggiore di quello su gomma, a dimostrazione che le autostrade del mare sono la vera alternativa, unitamente alla ferrovia, per la soluzione del problema.

Le associazioni ambientaliste ricordano alle autorità e agli amministratori che i danni ambientali procurati da una struttura di asfalto e cemento, a differenza di altre emergenze ambientali, hanno il drammatico carattere della irreversibilità e rimarranno in eredità alle generazioni future.

Le scriventi associazioni promuoveranno ad aprile un pubblico incontro con la Provincia, le amministrazioni e gli enti locali per un'approfondita riflessione sui rischi ed i pericoli di questo progetto, e le sue gravi ripercussioni sul futuro di tutti noi".

17/03/2005





        
  



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