I punti all'ordine del giorno erano più d'uno ma l'argomento che ha monopolizzato la discussione è stato quello dell'accordo di programma per la realizzazione della nuova chiesa in zona San Giuseppe.

Norberto Clementi, Alessandro Mezzanotte, Fabiano Alessandrini e Franco Belletti - in rappresentanza delle forze di minoranza in consiglio comunale nonchè precedenti amministratori - hanno portato lettere protocollate, tavole, atti e documenti che poi hanno puntualmente illustrato.

Il tutto con l'obiettivo di fare chiarezza in merito ad una questione che sta molto a cuore alla comunità locale. 

Da due richieste protocollate nel 2002 – una delle quali ha in allegato un progetto preliminare di massima - risulta che l’Istituto Diocesano per il sostentamento del Clero, il Seminario Arcivescovile e la Parrocchia propongono al comune la realizzazione di una nuova chiesa in zona San Giuseppe.

Da qui partirono una serie di incontri ai quali presero parte i rappresentanti dei vari enti interessati tra cui don Nicola, il vescovo, l’economo, gli amministratori di allora. Si iniziò a mettere su carta una proposta che prevedeva che la nuova chiesa sarebbe sorta in un’area di circa due ettari di proprietà dell’Istituto Diocesano, area che doveva passare alla parrocchia che, a sua volta, avrebbe ceduto al comune la piazza di Cretarola e la chiesetta di legno che sarebbe comunque rimasta per il culto. Il seminario arcivescovile avrebbe ceduto 5000 metri quadrati di terreno attorno alla scuola Piane Tenna e l’Istituto Diocesano otteneva la trasformazione a residenziale di 2000 metri quadrati di terreno circa.

 “La richiesta dell’Istituto Diocesano ci sembrava eccessiva - ha precisato Fabiano Alessandrini - così ci si accordò per un abbassamento dell’indice edificatorio con un vincolo per il 20% della costruzione da destinare ad edilizia economica e popolare”.

Nella nota successiva pervenne da parte degli enti interessati l’accettazione delle condizioni così riviste e in base a ciò si è arrivati in consiglio. Si è provveduto a dare mandato al sindaco pro-tempore, con votazione unanime del consiglio, affinché procedesse alla firma dell’accordo e desse corso a quanto previsto. Tutto scritto nero su bianco sui documenti che, nel corso della serata, sono stati messi a disposizione dei presenti.

“Noi, in tutta questa pratica, abbiamo le nostre colpe che sono quelle di aver perso troppo tempo ma c’erano delle riflessioni da fare e degli aspetti da approfondire - ha aggiunto Alessandrini - Giunti a deliberare in consiglio, però, il passo successivo avrebbe dovuto essere la firma”.

A questo punto, con la nuova amministrazione, si sono avanzate nuove richieste: 40 posti auto nella scuola di Piane Tenna e la sistemazione del parcheggio della chiesetta di legno. Tutt’ora le trattative sono in corso. “Alessandrini purtroppo ha detto tutta la verità” ha esordito don Nicola nel prendere la parola. “Non è vero che in Curia di questa chiesa non si sappia niente tant’è il vescovo era favorevole e mi ha incaricato di seguire la pratica ed aggiornarlo. Davanti alle continue difficoltà lui ci soffriva!”. 

Il sindaco Giovanni Martinelli, da parte sua, conferma la sua “verità”:

“La Curia parla di una tempistica di almeno 15 anni e che nessun iter è stato iniziato. Noi vogliamo che la chiesa si faccia al più presto e siamo in trattativa per cercare di ottenere di più per la collettività. Non abbiamo in nessun modo pregiudicato i tempi e smentisco ogni diceria secondo cui i contatti che il comune ha con la Curia abbiano pregiudicato le trattative. Casomai sarà il caso che il parroco e la Curia parlino un po’ meglio e si chiariscano sui tempi”.