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Passi avanti per la Rete Ecologica

| ANCONA - È il momento di passare dalla teoria alla pratica, con fondi europei e il supporto strategico dell’Autorità Ambientale della Regione Marche

Le Università degli Studi di Urbino, Ancona, Camerino e L’Aquila hanno illustrato oggi la seconda fase del progetto per la Rete Ecologica Marchigiana (REM), dopo l’avvio del progetto da parte del WWF Italia per la Regione Marche, nel novembre scorso. Il WWF Italia esprime soddisfazione per un nuovo tassello che va ad aggiungersi nel quadro di realizzazione della REM nell’ambito dell’Ecoregione Mediterraneo centrale. Quello di oggi è nuovo importante passo.
 
Il WWF chiede a tutte le forze politiche del prossimo Consiglio regionale un impegno serio per passare quindi dalla teoria degli studi, alla pratica di applicazione sul territorio. L’obiettivo da perseguire sarà quello di far entrare la Rete Ecologica e i siti della Rete Natura 2000 all’interno delle misure previste dai Fondi Strutturali 2007-2013 dell’Unione Europea. Un asse portante quindi dei nuovi finanziamenti, nell’attuazione di specifici progetti delle parti sociali ed economiche coinvolte nella Rete Ecologica. A cominciare dall’agricoltura, la quale svolge un ruolo strategico nella costruzione della rete.
 
In questo scenario è fondamentale il coinvolgimento attivo dell’Autorità Ambientale della Regione Marche che, negli ultimi anni, ha avuto un ruolo decisivo nell’integrazione delle diverse politiche di settore regionali. Proprio perché la Rete Ecologica è una materia trasversale, l’Autorità Ambientale è il soggetto che meglio si presta per la messa in cantiere della REM.
 
Il WWF segnala come l’Autorità Ambientale oggi sia purtroppo a rischio d’estinzione, non potendo più godere di finanziamenti del Ministero dell’Ambiente per il personale tecnico affidatogli.
Il WWF chiede alla Regione Marche, per la strategicità dell’Autorità, di sopperire alla mancanza di risorse con fondi propri, per far sì che la Rete Ecologica Marchigiana possa in breve tempo concretizzarsi sul territorio. Non potrà inoltre essere ulteriormente rimandato, dal nuovo Consiglio regionale, il varo di una legge per la tutela della biodiversità nelle Marche.

25/02/2005





        
  



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