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Ecco come l'Italia potrà raggiungere l'obiettivo UE -50% degli incidenti, dei morti e dei feriti

| FORLI' - Si dovrà diminuire mediamente di 8.589 incidenti, 414 morti e 29.450 feriti ogni anno. Compito difficile ma non impossibile

L’obiettivo indicato dall’Ue parla chiaro, gli incidenti i morti e i feriti devono calare del 50%, tenendo come base di calcolo la sinistrosità del 1997.

Poiché nel 1997, secondo i dati ufficiali Istat, si sono contati 190.031 incidenti, 6.226 morti e 270.962 feriti, è evidente che entro il 2010 il compito assegnato dall’Europa ai Paesi membri, per l’Italia si traduce in un risultato finale di 95.015 incidenti, 3.113 morti e 135.481 feriti.

In sostanza considerando che per arrivare al 2010, vanno considerati i dati dei 7 anni mancanti, 2004 compreso, tenuto conto che dal 1997 al 2003 gli incidenti e i feriti sono addirittura aumentati  del 18 % e i decessi sono calati di 211 con una percentuale in lieve diminuzione del 3,9%, il compito che ci spetta per recuperare il terreno perduto non sarà proprio agevole.

Dal 2004 al 2010 compreso il calo complessivo, per centrare l’obiettivo Ue, dovrà essere di 130.126 incidenti, 2.902 morti e 206.179 feriti in meno, rispetto agli ultimi dati conosciuti, quelli del 2003.

In sostanza per ognuno dei 7 anni mancanti dal 2004 al 2010 la diminuzione media dovrà essere di 18.589 incidenti, 414 morti e 29.454 feriti in meno.

In percentuale, rispetto ai dati del 2003, gli incidenti dovranno diminuire entro il 2010 del 57,8%, i morti del 48,2%, i feriti  addirittura del 64,6%

Un compito severo specie per il numero dei sinistri e dei feriti, ma non impossibile, soprattutto se si insisterà con più convinzione nel sistema dei controlli su strada dopo la PaP, e se si rivedrà il meccanismo del recupero punti. Si dovrà poi incentivare la rete dei controlli per la guida in stato di ebbrezza da alcol e sostanze, modificando anche la previsione sanzionatoria.

Servono evidentemente maggiori finanziamenti per gli interventi, assolutamente non più rinviabili, nell’adeguamento e miglioramento del sistema stradale.

Una partenza ad handicap, un traguardo non impossibile.

05/01/2005





        
  



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