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Ogm: incontro tra Coldiretti e vescovi marchigiani sui rischi del transgenico

| LORETO - Padre Gaglianone: "...la storia che gli Ogm risolverebbero il problema della fame è dunque un’invenzione delle multinazionali che, tra l’altro, farebbero pagare anche le royalties sulle sementi transgeniche”.

“I dati Fao ci dicono che oggi si producono derrate alimentari pari al doppio del fabbisogno della popolazione mondiale: la storia che gli Ogm risolverebbero il problema della fame è dunque un’invenzione delle multinazionali che, tra l’altro, farebbero pagare anche le royalties sulle sementi transgeniche”.

Lo ha affermato Padre Renato Gaglianone, consigliere ecclesiastico nazionale della Coldiretti, nel corso dell’incontro che Coldiretti Marche ha avuto a Loreto con la Conferenza Episcopale Marchigiana sul problema degli organismi geneticamente modificati.

Un momento di approfondimento al quale hanno preso parte per la Cem il presidente Angelo Comastri, il segretario Gervasio Gestori e i monsignori Cleto Bellucci, Piero Coccia, Edoardo Menichelli e Giuseppe Orlandoni (assenti molti vescovi a causa del maltempo), mentre per la Coldiretti c’erano, tra gli altri, il Capo Area nazionale all’Ambiente, Stefano Masini, il presidente Giannalberto Luzi, il direttore Dino Tartagni e il consigliere ecclesiastico regionale Don Giuseppe Branchesi.

“L’obiettivo del biotech è la produttività – ha spiegato Masini -, ma le nostre imprese e i consumatori hanno già scelto un’altra strada, che è quella della qualità e della sicurezza alimentare e ambientale”.

“Sugli Ogm la scienza non ha dato inoltre una risposta univoca – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi - e pertanto deve valere il principio di precauzione”.

Dei rischi della delocalizzazione e della responsabilità etica dell’imprenditore ha, invece, parlato Tartagni.

“Una questione, quella del transgenico, che vorremmo approfondire con voi in una ulteriore riunione, dopo aver studiato attentamente la documentazione – ha dichiarato monsignor Angelo Comastri, arcivescovo di Loreto -, ma è chiaro che per la dottrina sociale della chiesa l’etica viene prima del profitto, che rappresenta la demolizione di tutto.

Nutriamo inoltre una profonda simpatia per il mondo rurale e la possibilità di riaprire un dialogo costante ci riempie di gioia”.

27/01/2005





        
  



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