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“Giorno della memoria”: il presidente della provincia Silenzi ne ricorda il significato

| MACERATA - In occasione del Giorno della Memoria, che si celebra in tutta Italia domani, 27 gennaio, il presidente della Provincia Giulio Silenzi, interviene con una riflessione sul significato della ricorrenza.

di Giulio Silenzi*

“Riflettere sul significato del Giorno della Memoria ci aiuta a costruire il futuro.
Il 27 gennaio di sessant’anni fa venivano abbattuti i cancelli del lager di Auschwitz.

Veniva così messa la parola fine ad uno dei più efferati crimini contro l’umanità.

La Shoah ha rappresentato la negazione dei valori fondanti della convivenza tra le genti di ogni razza, credo politico e religioso. Gli eccidi e gli stermini attuati dai nazifascisti tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento sono stati compiuti con un disegno “scientifico” contro gli ebrei, ma anche contro Rom, testimoni di Geova ed omosessuali.

Essi costituiscono una delle pagine più nere della storia.

Tale progetto, deciso e concretizzato dal Terzo Reich, venne attuato con la collaborazione parziale o totale dei governi o dei movimenti politici di altri Stati.

Esso fu interrotto dalla vittoria militare dell’Alleanza degli Stati antifascisti e dei movimenti di Resistenza. In Italia il regime fascista, con le leggi antisemite e con la collaborazione offerta al nazismo, e soprattutto la Repubblica Sociale Italiana, con una collaborazione diretta nelle deportazioni, si macchiarono di questi orribili crimini contro l’umanità.

Se invece degli Alleati, i vincitori fossero stati la Germania nazista, l’Italia fascista, la Francia di Vichy, la Croazia degli Ustascia, ecc., non un solo ebreo sarebbe rimasto in vita nei territori controllati da questi.

La legge con la quale il Parlamento italiano nel 2000 ha istituito il Giorno della Memoria ha lo scopo di vincere l’indifferenza e l’incuria che rischierebbero di inghiottire il ricordo di quelle persecuzioni, dei campi di concentramento, delle atrocità commesse su milioni di innocenti, tra cui tanti bambini. Dobbiamo pertanto tener viva la memoria affinché essa ci aiuti  a far nascere in ciascuno di noi la ferma convinzione che solo con l’affermazione del valore delle vita si può costruire un mondo di Pace. 
  
Le celebrazioni,  che ogni anno istituzioni ed enti organizzano, debbono dare un messaggio non solo sul piano della verità storica, ma anche di forza e di amore per la vita. L’insegnamento per tutti noi e soprattutto per i giovani, che sono il nostro futuro,  è quindi quello di compiere scelte di vita e mai di odio”.

*Presidente della provincia di Macerata

26/01/2005





        
  



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