Alla Croce Gialla servono spazi più adeguati e in fretta. Il tutto, ad un canone d'affitto accessibile visto che sulle sue spalle grava anche la spesa per la sistemazione dei locali individuati all'interno dell'ospedale, al piano terra.

 

E' questo, in sintesi, il nocciolo della questione che si deve sciogliere al più presto per dare seguito alla volontà - a quanto pare condivisa da tutti gli attori - di spostare la sede della Croce Gialla all'interno dell'ospedale locale.

 

"Abbiamo preso in considerazione l'ipotesi del nostro trasferimento in ospedale da quando è stato definitivamente chiuso o per lo meno da quando sono rimasti servizi come l'Alzheimer e servizi ambulatoriali - ha osservato Anna Lina Zincarini, presidente dell'associazione, in occasione del consiglio comunale aperto sulla sanità - ed abbiamo sempre avuto la necessità di stringere i tempi. Sono state valutate diverse possibilità, negli anni, legate principalmente all'assegnazione di appezzamenti di terreno per la costruzione della sede nuova. Per un motivo o per un altro, non per ultimo la necessità di fare in fretta, sono state scartate e si è iniziato a pensare ai locali dell'ospedale.  Ci siamo incontrati con la dottoressa Bentivoglio: lei è compiacente tanto che ci ha fatto avere un preventivo di spesa per l'affitto. La somma che ci è stata proposta come canone di affitto, però,  per noi è un po' onerosa - ha proseguito - e bisogna anche pensare che sulle nostre tasche gravano anche le spese per la sistemazione dei locali che è a nostro carico". 

 

 "Per noi la Croce Gialla è un fornitore. Benemerito, ma pur sempre un fornitore. Ci fa prestazioni secondo un tariffario per tutte le prestazioni tariffate e secondo accordi, contratti per le prestazioni non tariffate – ha risposto la direttrice dell'Asur 11 Tiziana Bentivoglio – Noi abbiamo una responsabilità delle risorse e una responsabilità che si chiama anche Corte dei Conti. Se per affittare degli spazi che mi servono per la medicina del lavoro, l'Inail, mi ha chiesto una certa cifra, come punto di inizio per poi intavolare un discorso e cominciare a ragionare con l'amministrazione comunale in termini di fattibilità, non avendo potuto fare un'indagine di mercato, perché c'erano tempi stretti, ho dovuto dare un dato economico di partenza per il quale ho dovuto fare una valutazione di congruità e sulla base del quale ho siglato un contratto con l'Inail. C'è stata chiesta una disponibilità di questi spazi e noi non ci siamo sottratti. Che poi la Croce abbia altri rapporti con l'amministrazione è un altro conto!”.