Può, un primo cittadino eletto con il 70% delle preferenze, dare informazioni alla stampa e negare, alla prima occasione utile, di averlo fatto?

A Montegranaro pare proprio di si.

La vicenda in oggetto è quella - delicatissima - del Villaggio del Lavoro.

In una nota stampa diffusa dalla sede comunale qualche settimana fa, dopo le continue sollecitazioni che arrivavano dai media, il primo cittadino - Giovanni Basso - comunicava che l'azienda aveva ottenuto un importante contratto in Egitto per la realizzazione di 250 chilometri di autostrade tra le piramidi. La nota stampa venne pubblicata dalla stampa ed anche dal nostro giornale in versione integrale, facilmente consultabile tramite ricerca d'archivio.

Fin qui tutto bene.

Nel corso del consiglio comunale di venerdì scorso, però, nel momento in cui l'avvocato della Calepio Scavi D'Amico ha sostenuto, con forza, che l'azienda non scappava in Egitto e che non vi fosse alcun contratto in essere, il primo cittadino ha negato - dai microfoni del consiglio comunale - di aver mai detto nulla del genere e che si trattasse di una mera invenzione della stampa. "Certa stampa piuttosto abile a metterti in bocca parole che non hai detto", è stata la sua affermazione.

Ma i conti non tornano, purtroppo per il primo cittadino.

Basta riprendere la sua nota stampa e  confrontarla con quanto detto dall'avvocato - anche questo facilmente rinvenibile tra le nostre pagine visto che il suo intervento è stato pubblicato integralmente - per verificare che qualcuno non la racconta giusta.

Ma il punto è un altro. Può un primo cittadino accusare la stampa di aver inventato una notizia - da lui fornita ma pubblicamente negata - e soprattutto farlo in una sede istituzionale nella quale il giornale non ha diritto di parola e non può difendersi?

Il 70% delle preferenze legittima un sindaco a comportarsi in questo modo?