Nasce a Porto San Giorgio il Centro interculturale Karibuni, un’iniziativa dell’assessorato ai Servizi Sociali del Comune in collaborazione con l’Organizzazione Comunità volontari per il Mondo (Cvm) e l’Ambito territoriale XIX.

 

Sono quasi 600 gli stranieri residenti a Porto San Giorgio, per lo più albanesi, polacchi, rumeni, ucraini, marocchini, uomini donne e bambini che hanno bisogno di integrarsi, cercano aiuto a scuola, devono imparare in fretta l’italiano.

 

Spiega l’assessore ai Servizi Sociali, Elisabetta Baldassarri: “L’arrivo graduale, ma continuo, di adulti e bambini stranieri dà ai nostri comuni una dimensione multietnica e multiculturale.

 

Consapevoli delle difficoltà insite nei processi di integrazione, ma forti, nel contempo, di una radicata cultura democratica, vogliamo coniugare la crescita demografica ed economica con i principi della solidarietà e dell’accoglienza. Abbiamo provveduto ad analizzare la situazione, cercando di capire i bisogni e le esigenze che queste persone manifestano.

 

Sicuramente occorre promuovere la conoscenza, il confronto, la convivenza delle diverse culture e dei soggetti che la esprimono, in un clima che tenga conto sia dei fondamenti comuni delle culture sia degli aspetti peculiari, cercando anche di creare nei servizi, nei luoghi di vita, nelle istituzioni, le condizioni per rendere possibili l’accoglienza, l’integrazione.

 

E’ essenziale poi tutelare, attraverso un’integrazione tra risorse dei servizi pubblici e del volontariato, i minori, cercando di migliorare e supportare l’inserimento degli alunni stranieri nelle scuole. Per questo abbiamo pensato di creare un centro interculturale, mettendo a disposizione un locale in via delle Regioni.

 

Sarà uno spazio dove avranno luogo iniziative di formazione e laboratori e dove troverà sarà presente anche uno scaffale multiculturale.

 

Fare intercultura significa attivare un processo relazionale che possa arricchire tutti, facendo conoscere, convivere e interagire le differenze in una quotidiana ricerca di dialogo, di comprensione e di apertura verso l’altro”.