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La discussione sulla mozione di sfiducia: l’opposizione accoglie Chiarini, il sindaco lo attacca

San Benedetto del Tronto | La maggioranza: migliorare la comunicazione verso l’esterno. L’opposizione: siete senza rotta. L’assessore Lorenzetti: “chi fa a meno dei partiti va allo sbaraglio”

di Giovanni Desideri

È stato il consiglio comunale delle citazioni quello che ha bocciato la mozione di sfiducia al sindaco Martinelli: Sciascia, Seneca, Shakespeare, per citare solo gli autori della lettera “S”. In sintesi, l’opposizione ha accolto ufficialmente tra le sue file il consigliere del Gruppo Misto Giovanni Chiarini, raggiungendo quota 13 (11 del centrosinistra più il leghista Vincenzo Rosini).

Chiarini è stato attaccato dal sindaco Martinelli, che ne ha chiesto le dimissioni. “Non sono abituato a perdere tempo con i giochi della politica – ha detto inoltre Martinelli – sicché non ho ancora capito cosa voglia Chiarini. Oggi i partiti sono un elemento più di instabilità che di certezze. Noi dovremmo comunicare meglio la nostra immagine verso l’esterno.”

La mozione è stata letta da Rosini, suo principale promotore, che ha poi annunciato: “sono di destra, ma da stasera mi sposterò dannunzianamente nei banchi dell’opposizione di centrosinistra, come chiesto da Bagalini all’ultimo consiglio. Potrei comunque raccogliere in un libro i miei 130 documenti scritti contro il sindaco”. I consiglieri Angellotti e Nico di AN e Baiocchi della Lista Martinelli, che avevano firmato il documento, non hanno proferito verbo per tutte le cinque ore e mezzo del consiglio, salvo il “contrario” alla mozione, durante il voto nominale e palese.

Chiarini ha motivato così: “ho firmato perché dal 2001 il tarlo della diffidenza all’interno della maggioranza ha impedito che fosse vincente il gruppo di lavoro attorno al sindaco. I partiti del centrodestra hanno sempre pensato più a se stessi che alla coalizione. Un clima alimentato dal sindaco con la sua Lista. Poi il sindaco non ha difeso Sestri, che io ho sempre apprezzato per l’onestà e la trasparenza. Ammesso che egli non l’abbia esplicitamente defenestrato. Infine il sindaco ha messo a tacere Antonio Felicetti, che era il suo più strenuo critico dai banchi della maggioranza, nominandolo assessore. E lui ha accettato”.

Risposta di Felicetti: “ho accettato solo perché credo di poter dare un contributo alla città. Il sindaco mi ha chiamato prima delle dimissioni di Sestri. In seguito mi ha assicurato che avrebbe tenuto la delega all’urbanistica”.

Dall’opposizione: il sindaco per Calvaresi “è isolato”, per Di Francesco “inadeguato alla città”, per Mozzoni “sotto scacco”. Per Nino Capriotti la fiducia ricevuta è “a orologeria”.

Attacchi al vicesindaco e assessore alle politiche sociali Piunti da parte dei DS Gaspari e Franceschini. Il primo: “dopo la cacciata di 5 assessori il prossimo sarà Piunti, perché il sindaco sa chi gli rema contro in giunta. Una giunta senza rotta. Dal 2001 i gruppi di maggioranza sono passati da 4 a 8. UDC e AN non hanno alcuna intenzione di presentarsi alle elezioni con il fardello della Lista Martinelli.”. Il secondo: “qualcuno ha mosso la Angellotti e Nico, che non sono capaci di un atto politico grave come una mozione di sfiducia. Oggi AN ha subito uno sgretolamento etico e politico. Intanto il consiglio non parla mai di politiche sociali: di tossicodipendenza, anziani, minori, disabili, disagio psichico. E la Finanziaria taglia i trasferimenti”.

Risposta di Piunti: “il nostro unico problema è che non sappiamo nascondere i nostri problemi, come faceva invece l’amministrazione di centrosinistra. Abbiamo avuto finanziamenti per quattro progetti per il recupero dei tossicodipendenti”.

Attacco al sindaco da parte del consigliere di maggioranza La Manna (Azione Indipendente), che ha parlato di “soluzione cerchiobottista” della crisi politica: “avrei voluto astenermi, ma voto contro questa mozione per disciplina di gruppo. Dopo l’intervento del nostro assessore omnibus, il sindaco sappia che per lui iniziano i tempi supplementari”.

L’assessore in questione era Marco Lorenzetti, autore in precedenza di una requisitoria dai toni apocalittici (“dopo questa mozione nulla sarà più come prima!”), con messaggio al sindaco sul ruolo dei partiti: “chi pensa di decidere senza i partiti ha deciso di andare allo sbaraglio”. Quindi contro Rosini: “chi è stato eletto usando il nome del sindaco oggi non può essere moralmente onesto se persegue obbiettivi opposti fin dal primo giorno”. Risposta di Rosini: “Lorenzetti è uno strano individuo”. Sui partiti è intervenuto anche Forlì di Forza Italia: “sono contento che il sindaco predichi male e razzoli bene, dal momento che ascolta e coinvolge noi partiti”.

04/11/2004





        
  



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