Il sindaco di San Benedetto Domenico Martinelli ha annunciato questa mattina la conclusione “motu proprio” della verifica di giunta: invariata la composizione della giunta, salvo redistribuzione di alcune deleghe. Il sindaco ha confermato per l’ennesima volta la sua fiducia all’assessore all’urbanistica Leo Sestri. I partiti sfiducia uguale e contraria.

 

“Se bloccheranno l’intera vita amministrativa, commenta Martinelli, non ci sarà più motivo per cui io debba restare su questa poltrona. Se invece verrà bloccato soltanto il Piano Regolatore gli elettori giudicheranno il mancato rispetto di una nostra promessa elettorale fatta nel 2001. Sulle nomine alle partecipate deciderò io personalmente.”

 

La prima reazione viene dal segretario comunale dell’UDC Paolo Turano: “il sindaco esce rafforzato da questa soluzione. Abbiamo sempre sostenuto che modificare la composizione della giunta non servisse. Lo dimostra l’elenco dei lavori effettuati. Chi è stato chiamato ad amministrare lo sta facendo con risultati positivi. La conferma di Sestri è la dimostrazione palese che lo stesso Sestri ha seguito la politica urbanistica dettata dal sindaco. Oggi viene messo in atto ciò che avevamo chiesto al sindaco: di farsi garante delle scelte amministrative.”

 

“Prendiamo atto di quello che ha detto il sindaco, dice il capogruppo di AN Benito Rossi. In AN siamo abituati a discutere e discuteremo. Intendiamo raggiungere quella sintesi che l’onorevole Scaltritti non ha ottenuto in Forza Italia, determinando la nascita di “Azione Indipendente”. La governabilità deve essere messa al di sopra di tutto. Se facessimo cadere la giunta i cittadini non capirebbero.

 

La reazione più attesa è proprio quella del capogruppo di “Azione Indipendente” Benedetto Marinangeli: “la cosa migliore detta oggi dal sindaco è la volontà di ristabilire al democrazia in giunta. Avevamo l’impressione che l’amministrazione fosse nelle mani di pochi. Confermo che non abbiamo fiducia in Sestri, per come ha portato avanti il Piano Regolatore. La  nostra posizione sarà molto critica. Lo vedrete già al prossimo consiglio comunale. E spero che lui ci sia e mi risponda. Bloccheremo la politica urbanistica se Sestri non si dimetterà. Se fin qui non ha fatto un passo indietro la colpa è di qualcuno esterno all’amministrazione. Ma che senso ha un assessore che non gode della fiducia della maggioranza? Umanamente capiamo il sindaco: gli assessori non dovrebbero metterlo all’angolo.”

 

Per una volta interviene anche il presidente del consiglio Giorgio De Vecchis, chiamato in causa dal sindaco (“prima di inserire un punto all’ordine del giorno il presidente del consiglio dovrà verificare che ci siano stati gli opportuni passaggi in maggioranza e nelle commissioni”). “Prendo atto con soddisfazione che il sindaco non mi chiederà più di portare in discussione in consiglio comunale punti non preventivamente discussi nei luoghi istituzionalmente preposti, quali le riunioni di maggioranza e le commissioni consiliari. L’ordine del giorno non lo invento io, né ho facoltà di rifiutare ciò che il sindaco chiede.”

 

Il coordinatore comunale di Forza Italia Paolo Forlì commenta l’iniziativa del sindaco e quella dei quattro consiglieri che hanno fondato “Azione Indipendente”: “se in giunta tutto rimane com’era, che verifica è stata? Non mi sembra che sia stato prodotto un grande risultato. Ne discuteremo all’interno del nostro partito. Intanto vorrei dire ad “Azione Sarda Indipendente” [sic] che il coordinatore comunale di Forza Italia non è assolutamente d’accordo a dare loro due assessorati, né un incarico nella Multiservizi. Loro non sono stati eletti dal popolo ma da Forza Italia: non sarebbero stati eletti se si fossero presentati in un’altra lista.”