L’assemblea dei sindaci della provincia ha eletto ieri sera il cav. Luigi Vitali a coordinatore della stessa: rispettiamo questa decisione, assunta da 22 su 40 componenti. Prima del fatto, noi abbiamo sempre ritenuto fosse logica e naturale la scelta di un sindaco. Questa, indipendentemente dalla persona, merita però una lettura politica che l’Udc di Fermo vuole esprimere pubblicamente.

 

Non siamo più in presenza di azioni volontarie lodevoli, svolte da tutti in maniera trasversale per ottenere la provincia, bensì di fronte ad una legge (la n.147/2004) e a binari determinati,che a nostro avviso sono stati deviati.  Pertanto la nostra lettura politica degli eventi è la seguente.

 

Certa sinistra (nell’assemblea la candidatura Vitali è venuta dai sindaci di P.S.Giorgio e di P.S.Elpidio) e forse qualche settore non proprio di sinistra esterno all’organismo (vedi riunione presso l’Uif di martedì scorso) maldigerivano l’elezione a coordinatore di un sindaco e nello specifico il coordinatore naturale che era il sindaco del comune-capoluogo.

 

Perché? Perché ruolo troppo importante,di grande evidenza,punto di riferimento per il futuro. Allora? Ecco Vitali, che non è un sindaco: l’importante è che si blocchi l’elezione di un sindaco! A questo punto ci domandiamo: che può fare Vitali senza l’assemblea  ed un sindaco di riferimento? Se questo è,perché molti sindaci del centrodestra lo hanno votato? Probabilmente sono stati costretti dalla situazione e Vitali è stato gettato in braccia alla sinistra.

 

Vorremmo sbagliare l’analisi, ma la riteniamo vera. Ciò premesso, l’elezione di Vitali ha esaurito il suo compito, nel senso che egli non è stato designato per convincimento , ma è servito a risolvere un problema politico.

 

Non ce ne voglia l’amico Vitali, cui rinnoviamo la nostra stima: è prevalsa purtroppo non una logica territoriale, ma di schieramento segnatamente di sinistra. Peccato che, per mero interesse di parte, i sindaci abbiano abdicato ad una loro prerogativa!