Con la presente chiediamo di partecipare al dibattito pubblico relativo al futuro urbanistico della nostra città e quindi al futuro del suo PRG.

 

Riteniamo che la scelta di un nuovo PRG cui affidare il destino della “risorsa territorio” percepita come risorsa strategica dell’intera città abbia segnato un punto netto di svolta tra l’attuale governo cittadino ed il precedente. Quest’ultimo scelse il rapporto privilegiato fra “poteri forti”: da una parte quello del sindaco protagonista unico e dall’altra quello di una oligarchia di imprenditori edili e di proprietari di aree.

 

L’attuale amministrazione invece bocciando i Prusst ha rinunciato a sedersi attorno a tavoli privilegiati e precostituiti per promuovere con grande coraggio un contesto istituzionale aperto al confronto con l’intera città.

 

Oggi purtroppo assistiamo ad una situazione amministrativa che da mesi sta bloccando questo percorso e con esso il lavoro dei tecnici incaricati di redigere il PRG. Questo ritardo mette a rischio l’obiettivo strategico dell’adozione del piano in questa legislatura, lasciando tra l’altro ancora senza risposta quelle parti della nostra comunità che vivono in contesti urbani con i caratteri della “periferia”.

 

Infatti obiettivo del PRG è senz’altro anche quello di garantire a tutte le aree di vecchia e nuova urbanizzazione la giusta dotazione di servizi e verde pubblico attrezzato a livello di quartiere. Questo ritardo andrebbe quindi recuperato incoraggiando i tecnici a presentare la bozza di piano già pronta.

 

Purtroppo assistiamo all’esatto contrario con Forza Italia ed Alleanza Nazionale da mesi interessati solo a dare alla città un unico segnale: cambiare l’assessore all’urbanistica. Tale eventualità, avrebbe per noi il solo significato di una chiara inversione di rotta, riportando l’urbanistica “indietro tutta” di tre anni in un contesto istituzionalmente confuso e politicamente non trasparente. Infatti se la città non è una merce ma un bene prezioso da difendere e trasmettere alle future generazioni che ciò avvenga non lo garantiranno di certo né la mancanza di argomenti di natura urbanistica né la grave confusione istituzionale espresse da Paolo Forlì e Nazareno Pompei di Forza Italia quando “pretendono” dimissionare Sestri.

 

La garanzia verrà forse dai “tecnici di partito” che AN vuole affiancare ai progettisti incaricati ufficialmente? E di questo eventuale ribaltone cosa pensano il professor Bellagamba e l’architetto Calimani incaricati dal sindaco Martinelli e non dalle segreterie di partito? Se questa amministrazione si ostinerà a vivacchiare nel “patetico teatrino” di cui scrive il consigliere comunale Giovanni Chiarini e non ritroverà gli stimoli nella consapevolezza dell’inizio legislatura essa soccomberà miseramente e con essa purtroppo molte delle aspettative di qualità urbana della comunità cittadina.

 

Auspichiamo che quanti, dentro la maggioranza, hanno ancora quella consapevolezza, ad assumere con coraggio iniziative politico-istituzionali coerenti e conseguenti così come ha già fatto il consigliere Chiarini di cui apprezziamo la pulizia dell’analisi ed il rigore del gesto politico.