Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

"The Passion" fa parlare ancora di se

| ROMA - “I miracoli della Passione” di giancarlo Padula presto potrebbe volare oltreoceano. Intanto i miracoli e le conversioni dovuti al film si moltiplicano.

The Passion

A 4 mesi dall'uscita del film più chiacchierato della stagione cinematografica, nuovi e sconvolgenti avvenimenti hanno fatto parlare del film. In Italia  il nuovo libro sul film di Mel Gibson: “I miracoli della Passione”, del giornalista e scrittore Giancarlo Padula uscirà , con tutta probabilità, anche in America.

Sono iniziate infatti le trattative tra la LER editrice che in questi giorni sta distribuendo l’istant-book-inchiesta di Padula nelle librerie italiane e una casa editrice di San Francisco per la quale viene ancora mantenuto uno stretto riserbo. Anche una Casa editrice della Polonia è interessata alla pubblicazione della nuova opera dello stesso autore de “I segreti della Passione di Cristo” (Tabula fati) e di “Dall’inganno dei Beatles alla musica di Dio”.

In America una bimba di undici mesi annegata nella vasca da bagno e per dieci minuti senza ossigeno si salva perché i genitori, visualizzando la scena della flagellazione di Cristo rappresentata da Gibson hanno recitato il versetto del Vangelo: ’E attraverso le sue piaghe siamo guariti’’’: è una delle tante testimonianze che sono state registrate sul nuovo sito: “Changed lives, miracles of “The Passion”.

Miracoli, guarigioni, liberazioni, conversioni, maternità, dietro al film di Mel Gibson, La Passione di Cristo. Si è parlato molto di questi prodigi legati al film, sia durante le riprese che durante o dopo la proiezione del film. E’ nato anche sito, dove si raccontano tante testimonianze, si chiama www.miraclesofthepassion.com. Intanto, una notizia, quasi incredibile ha fatto il giro di tutto il mondo: Dan Leach, un giovane texano di 21 anni, dopo aver visto il film, è andato alla polizia a confessare un omicidio. Ha raccontato di aver ucciso Ashley Nicole Wilson, di 19 anni che aspettava un figlio di lui. Dan ha raccontato allo sceriffo che assistendo alla proiezione della pellicola di Gibson, ha provato rimorso.

La polizia aveva chiuso il caso perché la ragazza era stata trovata nel suo appartamento con un biglietto che descriveva la sua depressione in quello che era apparso un suicidio. Lo sceriffo ha affermato: “E’ un film molto forte, che far riflettere due volte ognuno di noi su ogni peccato che abbiamo commesso”, così come un terrorista neonazista di 41 anni, ad Oslo, dopo aver assistito alla proiezione della pellicola, è andato alla polizia a confessare di aver commesso alcuni attentati. Un ex ateo ha raccontato di essere andato a vedere il film con la figlia e di aver vissuto un’ esperienza soprannaturale, nel corso della quale ha accolto Gesù Cristo come unico Signore, Salvatore e Messia.
 
John Debney avrebbe invece visto satana sul suo computer, mentre componeva le musiche della colonna sonora. Jim Caviezel, sottoposto a 7-8 ore al giorno di trucco, alla fine della riprese di ogni scena si inginocchiava e pregava con la Bibbia, il Rosario e il conforto di un sacerdote.

“L’intero processo di guarigione”, ha spiegato Mel Gibson alla rivista Ciak, raccontando della sua conversione-liberazione avvenuta 12 anni prima di cominciare a girare La Passione di Cristo, al culmine di un periodo di gravissima crisi spirituale, fisica, psichica che lo stava portando sulla strada del suicidio, “diventa una parte integrante di ciò che sei, e se sei un artista, prima o poi trovi il modo di farlo venire fuori. C’è un’urgenza, un’inevitabilità che non puoi controllare. Basti pensare a Michelangelo o a Leonardo, non che io voglia paragonarmi a loro.

E’ dal loro tormento personale, dalla loro umanità guasta e sofferente che sono nati quei capolavori. Siamo tutte creature danneggiate, ma c’è qualcosa di meglio al di là di quello, basta cercarlo. Io non sono coraggioso, quando ero bambini la mia famiglia fu perseguitata perché eravamo cattolici. Lo ricordo molto bene.

E’ successi ai cattolici, è successo agli ebrei e succede a un sacco di gente per essere perseguitato per quello che si è. Ho paura anche oggi, ma credo in questo film, credo sia la verità, perché credo nella testimonianza dei Vangeli e nei principi della religione cristiana. Come filmaker ho cercato poi di fare un film che evitasse quella recitazione forzata e quel ridicolo look patinato e falso che mi è capitato di vedere in molte versioni cinematografiche”. “Il mio film è piuttosto fedele alle scritture”, ha detto ancora Gibson a Ciak, “non ho certo improvvisato: ho letto interi volumi sull’argomento, ho parlato con studiosi della Bibbia e del talmud per dodici anni. Questo non è il Vangelo secondo Mel, certo è la mia interpretazione, la mia visione.

La Passione di Cristo mi ha insegnato a mettere in pratica la tolleranza. E a farmi capire che si impara solo attraverso il dolore”. A proposito di satana (interpretato sul set da Rosalinda Cementano), Gibson ha detto a Ciak: “Chi vuole farti deviare dalla cammino della giustezza non può essere disgustoso, spiacevole e incutere paura. Deve essere magnetico, affascinante”. E il peccato il più delle volte si propaga così nel mondo, tra di noi tra gli uomini di tutti i tempi.

27/07/2004





        
  



2+5=

Altri articoli di...

Fuori provincia

14/11/2022
Terremoto: subito prevenzione civile e transizione digitale (segue)
14/11/2022
Il presidente di Bros Manifatture riceve il premio alla carriera "Hall of Fame/Founders Award" (segue)
02/11/2022
Glocal 2022: dove i giovani diventano protagonisti del giornalismo (segue)
02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
27/10/2022
A Cartoceto, nelle ‘fosse dell’abbondanza’ per il rituale d’autunno della sfossatura (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
27/10/2022
TEDxFermo sorprende a FermHamente (segue)
23/10/2022
A RisorgiMarche il Premio "Cultura in Verde" (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji