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Progetto per uno sviluppo integrato

| ANCONA – Il modello marchigiano aiuta il Brasile a crescere e a superare gli squilibri territoriali e sociali

L’equilibrio tra sviluppo economico e welfare, che contraddistingue il modello marchigiano è l’elemento che interessa il Governo brasiliano impegnato in una politica di rilancio economico e, soprattutto, in uno sforzo per risolvere i profondi squilibri territoriale e sociali del grande paese sudamericano.
E’ su questo che si fonda il rapporto tra Marche e Brasile, codificato in un Protocollo (vi fanno parte anche le Regioni Toscana e Umbria)  firmato ieri a Roma.
 
Il Progetto è stato illustrato in una conferenza stampa dal vice-presidente Gian Mario Spacca e dall’assessore al Lavoro e Formazione professionale Ugo Ascoli, insieme a Vicente Trevas e Cesar Santos Alvarez, rispettivamente sottosegretario per gli affari federativi e sottosegretario generale alla presidenza della Repubblica.
 
Il Progetto ha una dotazione di 1 milione di euro e si articola in tre direttrici principali: formazione professionale, in particolare per i funzionari statali; politiche sociali e politiche per le piccole  e medie imprese.
 
C’è anche un aspetto significativo dal punto di vista della diplomazia internazionale: si tratta infatti del primo caso in cui le Regioni firmano un Accordo con il Governo di un Paese, “tanto è vero – è stato fatto notare – che abbiamo dovuto chiedere una delega al Ministro Frattini
 
Dopo la Russia con Lipetsk, la Serbia e la Romania, il nostro modello di sviluppo sarà di riferimento per il Brasile – ha detto Spacca – in un momento particolare di vita del Paese, che con il presidente Lula sta cercando di conquistare uno spazio a livello internazionale. Il vice-presidente ha detto che la nostra esperienza, con le politiche di distretto e l’attività dei centri servizi, può aiutare e far crescere una rete di piccole e medie imprese, riconvertendo il sistema economico brasiliano, basato su grandi imprese a gestione statale.
 
Al Brasile offriamo – ha detto l’assessore Ascoli - la nostra esperienza di politiche sociali, di diritti di cittadinanza, di universalismo, di politiche del lavoro e della formazione: “politiche sociali e politiche di sviluppo devono – ha sottolineato – marciare insieme, non sono due aspetti distinti.”
 
Trevas e Alvarez hanno spiegato che il problema del Brasile è quello dei grandi squilibri, “purtroppo alla crescita non è corrisposta una distribuzione di ricchezza e  benessere e permangono, anche nelle grandi metropoli, grosse sacche di povertà e di emarginazione: la nostra speranza è di riuscire con il vostro aiuto a creare uno sviluppo diffuso.”
 
Ci sono – hanno ricordato -antecedenti storici e culturali a questo tipo di accordo: la solidarietà alla resistenza brasiliana, le molte lotte e battaglie a difesa dei lavoratori da parte di ambienti progressisti e cattolici italiani.
 
 
Per il momento il Progetto interessa sperimentalmente cinque territori dello Stato brasiliano, con caratteristiche estremamente differenti tra di loro, ma si conta di poter allargare l’esperienza di collaborazione ad altre regioni e anche ad altri temi, come la cultura. Questi i territori interessati: Entorno de Manaus (AM), Serra de Capivara (PI), Entorno de Juiz de Fora (MB), Asse Pelotas-Pagé (RS) e Rio Claro-Piracicaba (SP).

02/07/2004





        
  



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