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"Emidio Galiè, l’eterno ragazzo"

San Benedetto del Tronto | Collega di lavoro da oltre dieci anni, ho avuto modo di condividere e – talvolta contrastare – la vision di questo “ragazzo del posto” che non ha mai accettato limiti.

di Leonella Ferrarini

Emidio Galie

Emidio ha utilizzato spesso questa rubrica. I suoi erano interventi legati alla sua ricerca costante nel settore alimentare. Riusciva a mandare emozioni a chi voleva sapere come abbinare un vino. Ti faceva conoscere le proprietà  della birra. Leonella Ferrarini è stata una sua collega. Questo è il suo ricordo. Ciao Emidio

Di lui so quello che ho potuto osservare ogni giorno a scuola – dove era emulato da alunni e colleghi – e quello che lui stesso, poco alla volta, sentiva di confidarmi.

Marito di una donna avvenente e dolcissima, Patrizia, e il papà di tre splendidi bimbi - l’ultima nata solo poco più di un anno fa - di cui andava orgoglioso, ma che amava tenere in accurata privacy.

Non è stato solo il plurilaureato autore di testi, il vice dirigente scolastico, il politico, circondato da una schiera di fedeli, ad affascinarmi, ma, in particolare, il giocatore di rugby, il bersagliere, l’instancabile ricercatore di novità.

Per lui ho sentito di essere una sorella maggiore che ne ha riconosciuto i meriti, pur non mancando di esprimere il proprio dissenso, se il caso. Emidio sapeva ascoltare ed alla fine prevaleva il rispetto e la voglia di andare d’accordo.

Credo abbia sentito la vita come una continua sfida e spesso ha vinto: ha lottato con audacia e determinazione rare, eppure ha saputo mantenere il controllo: conosceva molto bene il suo entourage e quello che gli avrebbe permesso, sapeva procedere per gradi con persuasione e indiscussa classe.

Di recente, come non mai, avevamo trovato una perfetta intesa, lavoravamo su un progetto comune e varcavamo i confini per portare l’esperienza della nostra scuola all’estero. Emidio stava partendo per l’Inghilterra a perfezionare il suo inglese quando un sogno si è frantumato.

Per giorni abbiamo pregato perché continuasse a lottare come aveva sempre fatto, perfino nei momenti più difficili. Non si conosce la causa del decesso, ma non ne vogliamo accettare qualsiasi ragione. È semplicemente assurdo: non può spegnersi così un uomo che nello spirito resta un ragazzo alla conquista del mondo. "

14/07/2004





        
  



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